Nei cassonetti per la raccolta differenziata sparsi per Pescara, cosa viene effettivamente conferito dai cittadini?
Questa è, in pratica, la domanda a cui ha cercato di dare una risposta Giancarlo Odoardi, le cui “scoperte” sono state documentate anche da alcune foto che è possibile visualizzare cliccando sull’immagine qui di seguito:
Il cittadino ha infatti effettuato una sorta di “ispezione” nei due cassonetti presenti nei pressi della propria abitazione, uno adibito alla raccolta del “multmateriale” (vetro, plastica, metalli), l’altro per la “carta“.
La prima constatazione effettuata da Odoardi è quella della presenza, sporadica ma costante nel tempo, di materiale ingombrante, per i quali si rende necessario un servizio straordinario da parte di Attiva.
Passando invece all’effettivo contenuto del cassonetto del “multimateriale”, le scoperte sono invece delle più disparate: dalle cassette di plastica di pomodori alle confezioni di catene da neve, per arrivare a un faro alogeno da cantiere.
Tutti elementi, questi, che di certo non appartengono alla categoria “imballaggi”.
L’osservazione del contenuto del secondo cassonetto, quello della carta, porta invece a ulteriori e purtroppo ancora negativi “rinvenimenti”: nello spazio dedicato alla cellulosa si trova sovente multimateriale o, addirittura, rifiuti indifferenziati.
E, a questo punto, all’autore della “ispezione” sorgono dubbi e richieste di spiegazioni.
La prima, è che la ripetitività dei fenomeni appena descritta lascerebbe presagire altri scenari rispetto a quello del semplice gesto di distrazione o confusione da parte di alcuni cittadini.
Odoardi si rivolge quindi ad Attiva, affinché quest’ultima possa spiegare ai cittadini quale sia la vera “missione” del proprio servizio, e magari illustrare l’effettiva portata dei fenomeni precedentemente descritti.
Stesso discorso anche per l’amministrazione comunale, affinché faccia insieme alla sua gente massa critica per cambiare la percezione comune delle cose.
E, infine, sulla gestione dei rifiuti il cittadino si rivolge anche alla Regione, perché racconti “come stiamo messi, dove stiamo andando e se la direzione è quella giusta, e ci aiuti a governare meglio il nostro territorio e le nostre risorse”.
Questi, infine, i quesiti che Odoardi pone alla luce delle “scoperte” fatte:
Quanto varrà quel carico di carta “sporcato” da quell’unica busta di materiale multimateriale o indifferenziato? Quanti carichi saranno così? Qual è la qualità del nostro differenziato? Quanto va al riciclo? E i cittadini, che ne sanno e quanto ne sanno di raccolta differenziata? Quanti la praticano correttamente? Quanti riducono la produzione di rifiuti? Continuo? Che dite? Chi comincia con le risposte?