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Arriva il corso di Taekwondo per ragazzi disabili

Questa mattina è stato presentato un progetto relativo all’insegnamento di una disciplina olimpica federale che per la prima volta a Pescara si approccia verso i ragazzi diversamente abili. Presentatore dell’iniziativa,  il presidente della Commissione Sport Adamo Scurti.

«Grazie al presidente dell’associazione Centro Taekwondo Kim Yu Shin, Massimiliano di Meco», afferma Scurti, «sarà possibile portare una nuova disciplina per potenziare le autonomie di questi ragazzi disabili L’insegnamento sarà legato a diverse patologie anche per paraplegici e pluriminorati, oltre ad essere a disposizione per problematiche di soggetti vittime di violenze. L’attività si svolgerà in una struttura gestita dall’associazione Arda ed inizierà dalla prossima settimana. Quest’estate il progetto sarà introdotto anche nella manifestazione “lo sport non va in vacanza” per contribuire a conoscere questa disciplina che non solo è una disciplina sportiva ma ha anche un senso spirituale e culturale».

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Tra gli obiettivi del progetto c’è anche quello di eliminare le barriere che dividono soggetti normodotati da quelli diversamente abili.

«Ho sempre lavorato con persone con problemi come i fenomeni di bullismo», dice Massimiliano Di Meco, «donne che hanno subito violenze, e per questo ci siamo voluti specializzare sulla disabilità. A mio parere nello sport non ancora si demoliscono le barriere architettoniche che dividono il normodotato dal diversamente abile. Un forte appoggio ci è stato dato dalla federazione italiana e quella mondiale, che hanno introdotto a livello mondiale competizioni e riconoscimenti anche a questa categoria di atleti. Alle prossime paraolimpiadi questa disciplina sarà presente. La nostra speranza è che da Pescara nascano atleti che portino lustro alla città e possano vestire la maglia azzurra. Si tratta ovviamente di un progetto a titolo gratuito perché mi sento vicino a questo problema. Credo che il Comune sia un comune maturo e molto vicino al mondo dei disabili. Ringrazio infine l’associazione Arda che mi consente di inziare questo progetto».

 


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