Cinque gol in stagione (4 in campionato e 1 in coppa), tra i quali una splendida doppietta nell’ultima partita in Eccellenza, un rendimento sempre più che soddisfacente, e un cognome “importante” che evoca grandi ricordi: questo l’identikit di Alessandro Gelsi.
Centrocampista classe 1997 e figlio d’arte, di quel Michele Gelsi che è stato il capitano e una delle bandiere del Pescara negli anni Novanta, Alessandro è approdato quest’anno al Sambuceto in Eccellenza e, a suon di buone prestazioni, si è ritagliato un ruolo importante tra i viola.
E proprio a proposito di ruoli, mister Tatomir gli ha cucito addosso una nuova posizione in campo, che lo stesso Gelsi sembra apprezzare: «Il mio ruolo naturale è quello di mezzala, ma mi adatto tranquillamente dove vuole l’allenatore. Quest’anno il mister mi sta facendo giocare anche come mezza punta, e mi trovo bene».
Domenica scorsa, come accennato, il centrocampista è stato il protagonista (insieme a Maraschio) dell’incontro alla Cittadella dello Sport, durante il quale è andato a segno per ben due volte.
In particolare al 34esimo minuto una vera e propria “perla” firmata Gelsi si è insaccata all’incrocio alla destra del portiere ospite: «C’è stata una palla contesa da Maraschio al difensore del Cupello», racconta il numero 4 viola, «io ho sfruttato la seconda palla, mi sono smarcato bene e col sinistro, che non è il mio piede, ho calciato, e la sfera si è insaccata. Ne è venuto fuori un gran gol».
La doppietta di Gelsi è stata condita anche da un’esultanza particolare, ossia con la “DybalaMask”, il gesto della maschera del gladiatore tipico dell’attaccante della Juventus: «Ho scelto questo tipo di esultanza perché Dybala mi è sempre piaciuto come giocatore, e mi ispiro molto a lui. Avevo già deciso con i miei compagni prima della partita che se avessi segnato, avrei esultato in questa maniera, e così è stato».
E restando in tema di grandi campioni del calcio, è impossibile non fare riferimento a una delle bandiere del Pescara, Michele Gelsi, papà di Alessandro e onnipresente sugli spalti della Cittadella dello Sport per incitare il Sambuceto e vedere suo figlio all’opera: «Da mio padre devo dire che ho preso tutto. Quando sbaglio qualcosa anche nel calcio, lui sa sempre come aiutarmi. Averlo avuto come allenatore a Giulianova mi è stato molto utile per crescere anche come calciatore. Non mi fornisce consigli diretti, ma vuole che arrivi da solo a fare certe cose, e questo è un gran bene. Lui e mia mamma sono i miei primi tifosi».
Giunto a Sambuceto nella scorsa estate proprio dai giallorossi giuliesi, Alessandro sta vivendo un’esperienza molto positiva con i viola, come tiene egli stesso a sottolineare: «Ho trovato una grande società, molto solida. Siamo molto organizzati e il mister mi sta dando fiducia, quindi mi sto trovando molto bene a Sambuceto».
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