Pescara. Probabilmente non ci avrebbe creduto nemmeno lui, Bepi Pillon, se gli avessero detto che a metà stagione in Serie B, il suo Pescara sarebbe arrivato così in alto e così vicino alla vetta. Probabilmente non ci credeva nemmeno un ambiente depresso e demotivato, dopo l’altalenante e inaspettata stagione dello scorso anno, con il totale naufragio della Zemanlandia 2.0. Tempi che cambiano, sorprese che non mancano.
La realtà oggi dice che il Pescara è tornato a fare la differenza in Serie B, un campionato che spesso ha vinto negli ultimi anni, e si è ricandidato prepotentemente per un ruolo da protagonista in un emozionante fotofinish del campionato, in cui nulla ancora è deciso. Nonostante la battuta d’arresto contro il Benevento, che era prioritaria per la difesa del terzo posto e per farsi trovare pronti in caso di passi falsi dei pur ottimi Brescia e Palermo, l’obiettivo resta sempre a portata di mano. Il Delfino è lì in agguato, la città ci crede, finalmente la società è tornata ad essere dal lato giusto della barricata. Insomma, la stagione dello scorso anno è definitivamente alle spalle. Inaspettatamente, lo ripetiamo, ma quantomai meritato, questo ritorno in auge.
Si tratta della vittoria di Pillon, in primis: un allenatore forse fin troppo sottovalutato, accolto con scetticismo da una piazza stanca e in pieno fermento, dati i risultati degli ultimi anni. Invece l’allenatore ha trovato l’ambiente ideale dove applicare il suo calcio. Diciamo anche che Pescara sembra un vestito cucito su misura per Pillon, che sta raccogliendo tutto quanto seminato negli scorsi mesi, smentendo anche i sempre presenti soloni del calcio che non davano possibilità agli abruzzesi. O, se non altro, non davano così tante possibilità ad una squadra da centro classifica e che oggi invece è lì a contendersi una porzione di Serie A. Mal che vada, comunque, saranno play-off.
E, lo insegna la storia recente della cadetteria, il Pescara è uno spauracchio negli spareggi per la promozione, vinti più volte nelle ultime promozioni in Serie A. Anche senza favori del pronostico. Oltre alla vittoria di Pillon, è il trionfo di una squadra che declina al meglio il mix tra giovani da lanciare, su tutti Gavillon, già conteso dai top club di A, e di veterani di categoria capaci di fare la differenza, su tutti Campagnaro, che contro il Benevento tornerà a disposizione, e il bomber Mancosu, protagonista di una seconda giovinezza in Abruzzo.
Chiaramente, come dicevamo, si alzano le possibilità di rivedere il Pescara in Serie A dal prossimo anno. O direttamente, se ci saranno scivoloni di Brescia e Palermo, o indirettamente, per la via dei playoff? Basta pensare che la quota per il Pescara vincitore della B si è sensibilmente abbassata da inizio anno, ora è data a 10, poco più di Benevento e Verona. Gli abruzzesi, in caso di playoff, possono vincere gli spareggi? La risposta è sì, per i motivi sopra elencati e perché in confronti secchi il Delfino può essere un avversario temibile per tutti. Se continuerà, come oggi, ad avere il vento in poppa, l’Abruzzo biancoazzurro si candida ad essere tra i grandi protagonisti di questo scorcio finale di stagione.