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Un Lautaro alla Folgore Delfino Curi, ecco il fratello d’arte Barrenechea

È argentino, ha un nome e un cognome importanti, ed è appena approdato alla Folgore Delfino Curi Pescara.
Lautaro Barrenechea è infatti un nuovo giocatore biancazzurro.

Classe 2002, di ruolo centrocampista, ha lo stesso nome dell’attaccante dell’Inter neo scudettata e della nazionale argentina fresca vincitrice della Coppa America ma, cosa ancor più interessante, è che si tratta del fratello del centrocampista dell’Aston Villa (ed ex Juventus), Enzo Barrenechea.

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Lautaro Barrenechea proviene dall’Eccellenza laziale, e in passato ha giocato nelle giovanili della serie A argentina.
Con suo fratello condivide la zona del campo, e le sue qualità principali sono la tecnica, la visione di gioco e l’aggressività: «L’anno scorso Enzo è venuto a vedermi tante volte durante la stagione, e spesso parliamo di calcio. Mi dice sempre di allenarmi al 100% e di dare il massimo in ogni impegno, quindi ciò che posso promettere in questa mia nuova avventura a Pescara, è che darò tutto me stesso sia in partita che negli allenamenti».

Sulle peculiarità che lo contraddistinguono, è lo stesso Barrenechea a svelare quali siano le sue preferenze: «In generale mi piace costruire il gioco – sottolinea – e se dovessi scegliere tra fornire un assist per un compagno e rubare un pallone a un avversario, preferirei servire un compagno a rete».

Il neo centrocampista biancazzurro spiega poi quali siano le differenze riscontrate sui campi argentini e quelli italiani: «Qui si pratica un calcio più tattico, mentre in Argentina spesso si predilige l’uno contro uno, con un atteggiamento più aggressivo. A me piace bilanciare entrambi questi aspetti, e vorrei poter proseguire la mia carriera qui in Italia».

Infine, le prime sensazioni sull’impatto avuto al suo primo arrivo a Pescara e sull’ambiente che si respira alla Folgore Delfino Curi: «è la prima volta per me in questa città, e qui in squadra devo dire che mi sono subito trovato bene, sono tutti bravi ragazzi. Mister Bonati vive tanto il calcio, in maniera molto intensa, e questo mi piace. Vorrei quindi ringraziare la società per la fiducia avuta nei miei confronti e la mia famiglia che mi segue sempre, sia da vicino che da lontano».