[Sport]

Davide Vitturini: l’esordio in A, la retrocessione e gli infortuni: «Non vedo l’ora di rimettermi in gioco»

Una stagione agrodolce per Davide Vitturini sia a livello personale che per il suo Pescara, quella 2016-17.
Se da un lato il giovanissimo esterno, classe 1997, ha esordito proprio quest’anno in Serie A, dall’altro gli infortuni e la retrocessione dei biancazzurri hanno fatto da contraltare alla gioia di aver calcato per la prima volta i campi della massima serie.

Ma tutto ciò non ha scalfito minimamente (e non sarebbe potuto essere altrimenti, data la giovane età) la voglia di ripartire e di cercare di vedere comunque il bicchiere mezzo pieno: «È stata un’annata sfortunata però allo stesso tempo è stato un anno di crescita. Vedere la serie A e giocarla ti fa crescere sotto tutti i punti di vista, e quindi per me è stata comunque un’ottima esperienza, Purtroppo anche gli infortuni mi hanno costretto a stare fermo».

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E proprio gli stop forzati che lo hanno tenuto fuori dal rettangolo di gioco (campionato finito anzitempo per il 20enne) sono stati lo scoglio più grosso: «Mi è dispiaciuto non poter dare sempre il mio contributo, e devo dire che è brutto non vedere il campo».  In vista quindi della prossima stagione, Vitturini è però già pronto per ripartire alla grande: «Non vedo l’ora di rimettermi in gioco e iniziare come e meglio di prima».

L’occhio è poi rivolto all’annata del Pescara, culminata con il ritorno in Serie B dopo un solo anno di permanenza in A.
E Vitturini, da abruzzese doc, essendo nato all’Aquila, mostra di aver “sentito” in maniera particolare l’annata negativa dei biancazzurri: «Da abruzzese mi dispiace molto per la retrocessione, anche perché Pescara è una bella piazza. Si proverà a risalire sin da subito, e se proprio non dovesse essere l’anno prossimo, sono comunque certo che il Pescara tornerà in serie A».

Pochi dubbi, nei desideri di Vitturini, sulla maglia da indossare il prossimo anno: «Ho un contratto fino al 2020, devo parlare con la società ma credo non ci saranno problemi. Avrei molto piacere nel restare qui e la mia unica speranza è quella di riuscire a giocare di più. Ecco, se c’è una cosa che mi auguro, è quella di giocare di più il prossimo anno».

Michele Pacella

Giornalista

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