Che gli venga affidata la fascia destra o quella sinistra del Sambuceto da mister Tatomir, per Alex Aristei non fa molta differenza.
Terzino destro naturale, spesso viene chiamato dall’allenatore anche a ricoprire la corsia opposta, ma l’impegno, e spesso anche la prestazione, dimostrano la sua duttilità.
Così come avvenuto nell’ultimo match casalingo, quando anche in corso d’opera è stato “invertito” con Spinello: «Avendo come piede naturale quello destro, posso dire che in generale mi trovi meglio nella relativa fascia, ma allo stesso tempo mi adatto senza difficoltà sulla sinistra, anche perché ci sto giocando dall’inizio del campionato. In sostanza la differenza sta nel fatto che da destra potrei avere più facilità nel mettere un cross col mio piede, ma comunque non ho problemi a stare a sinistra».
Domenica la fortuna non ha però sorriso ai colori viola nella sfida contro l’Angolana, con il Sambuceto passato in vantaggio e poi raggiunto e superato, e costretto a giocare per più di un tempo in inferiorità numerica: «Credo che sull’esito del match abbiano influito alcune decisioni arbitrali. Non dico che il direttore di gara abbia deciso il match, perché su una partita influiscono innumerevoli fattori, ma nel giro di un solo minuto siamo passati da un possibile vantaggio numerico nostro per un brutto fallo subito da un nostro giocatore, a rimanere in noi stessi in 10 per una protesta dovuta probabilmente proprio alla pericolosità dell’intervento. Fino all’espulsione eravamo riusciti ad andare in vantaggio e, nonostante il loro pareggio, la partita poteva volgere a nostro favore. Loro hanno chiuso il primo tempo in parità e da questa situazione hanno preso coraggio e sfruttato il vantaggio avuto dalla superiorità numerica. Nonostante il campo fosse in pessime condizioni e a dispetto di tutte le difficoltà avute abbiamo terminato il match addirittura in attacco».
Una partita per certi versi “stregata”, quella dei viola, che come accennato sono riusciti ad andare in vantaggio con Liberati prima di subire il pareggio, restare in inferiorità e subire le reti nei momenti di massimo sforzo della squadra.
E di questi ultimi aspetti ne è convinto lo stesso Aristei, che sotto il profilo caratteriale sottolinea la prova dei suoi: «Sicuramente cuore e impegno non ci sono mancati quasi mai, e a maggior ragione domenica scorsa abbiamo provato a metterceli fino alla fine, tutti, sia gli undici in campo che i 7 in panchina. Credo che , al di là del periodo negativo dovuto ai risultati non ottenuti, siamo sempre stati “vivi”, e nell’ultimo match c’è stata l’ulteriore prova. Il tabellino recita 3 a 1 per gli avversari, ma posso dire che anche un pareggio non sarebbe stato un risultato eclatante. Non abbiamo demeritato nonostante tutte le avversità avute».
Sulle potenzialità della squadra e sulla strada giusta da imboccare per ripartire, l’esterno basso classe 1998 si esprime così: «La squadra in questo momento viene punita anche al di là dei propri demeriti. E questo sia per quello che vediamo in campo, che per ciò che facciamo durante la settimana durante gli allenamenti. Nonostante il lavoro fatto i risultati non ci stanno dando ragione, ma siamo pronti per dare la svolta».
Partendo dal concetto di “svolta”, Aristei traccia un quadro della stagione sin qui vissuta dal Sambuceto in Eccellenza: «Secondo me un aspetto sul quale si può migliorare è quello della tranquillità. Ciò che stiamo vedendo nelle ultime partite è che un qualsiasi nostro errore, seppur minimo, si trasforma in un gol subito. Prima eravamo la miglior difesa del campionato ed eravamo solidi. Le squadre avversarie magari creavano occasioni ma non riuscivano quasi mai a trovare la via della rete. Psicologicamente questo aspetto influisce e anche sulla continuità. Se analizziamo le partite giocate in campo, non è che alla fine gli avversari giochino meglio di noi, e posso dire che, in linea generale sotto il profilo del gioco nessuna squadra ci abbia “messo sotto”. Questo è confermato anche in parte dai risultati, poiché guardando il cammino fatto sconfitte larghe o eclatanti non ci sono state».
Da questo quadro non può quindi che uscirne un pensiero positivo per il futuro, supportato anche da alcuni punti di forza mai venuti meno, come sottolinea lo stesso Alex Aristei: «Secondo me la squadra c’è e il gruppo anche, e abbiamo tutte le carte in regola per uscire da questo momento. La coesione da parte di tutti, squadra, staff e dirigenza è il presupposto che ci farà superare questa situazione nel migliore dei modi».