Da quando il gioco d’azzardo è stato legalizzato, nel 2006, in Italia si combatte una battaglia serrata tra legale e illegale. La criminalità organizzata ha, infatti, visto nelle slot machine e nell’intorno del settore dei Giochi un nuovo modo di fare soldi, andando a colpire Stato e cittadini in un colpo solo.
Truccare le slot machine non è facile come si potrebbe pensare, perché, dietro le loro costruzioni, vi sono strumenti complessi, che richiedono mesi di realizzazione, come riportato da un articolo pubblicato recentemente da Slotsgratisonline.
Quando un’azienda decide di costruire una nuova slot, deve considerare diversi fattori, primo tra tutti il target di riferimento e, subito dopo, il tema su cui basare la slot. Una volta effettuate queste due operazioni, si passa all’atto pratico.
Nel processo di costruzione, due sono i fattori fondamentali: quello tecnico e quello matematico. Il primo si occupa di design e meccaniche di gioco, il secondo incide sulla casualità delle vincite. E’ proprio quest’ultimo aspetto quello che determina la regolarità della slot. Ogni produttore fa installare all’interno del macchinario, il cosiddetto Random Generator Number. Questo algoritmo determina l frequenza delle vincita, il numero di free spin e i bonus e viene costantemente monitorato sia da Istituti indipendenti che dai suoi stessi creatori.
Aggirare il GNR non è facile, ma neanche impossibile ed è per questo che la criminalità organizzata ha visto nelle slot una possibilità di guadagno. Due sono i metodi principali per truccare le slot: il primo è quello di “forzare” l’algoritmo, con appositi congegni matematici. La seconda è quella di scambiare le macchinette legali con quelle truccate. Queste ultime hanno al loro interno schede “taroccate” che riescono a nascondere il 20-30% delle giocate reali al Monopolio di Stato.
Con queste premesse scoprire se una slot sia regolare o meno non è facile: occorrono controlli approfonditi da parte delle autorità per venire a capo della truffa.
Secondo uno studio di settore compiuto da Eurispes il gioco d’azzardo rappresenta per le organizzazioni criminali quasi il 13% del loro fatturato Solo nell’ultimo anno, dieci procure e direzioni antimafia hanno effettuato controlli in 22 città italiane, dove agiva la criminalità organizzata, scoprendo che le slot truccate sarebbero 3.747.
Si tratta di cifre da capogiro in un settore che attira sempre più “clienti”. E’ stato calcolato che, in Italia, mediamente si spendono 1.260 euro annui per tentare la fortuna al gioco.
Il nostro Paese si colloca al primo posto in Europa e al terzo mondiale tra quelli che giocano di più. Il giro d’affari che ne deriva crea anche nuovi posti di lavoro (circa 120.000) e permette a circa 5.000aziende di poter sopravvivere.
Il gioco d’azzardo, in Italia, assume quindi le vesti di un “Giano Bifronte”: legale ed illegale si mischiano in un contesto da cui è difficile capire chi sia il “buono” e chi il “cattivo”.
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