Sono pronti a dare battaglia e alla lotta in consiglio comunale pur di bloccare il passaggio della pista ciclabile Pescara-San Giovanni Teatino nei terreni di due aziende di strada Fosso Cavone, la Soget e la Vamar che sarebbero costrette alla chiusura con la conseguente perdita di circa 50 posti di lavoro.
Questa la posizione dei consiglieri comunali di Scegli Pescara-Lista Teodoro, Massimiliano Pignoli e Piernicola Teodoro che formulano 3 quesiti fondamentali per comprendere la reale utilità della pista ciclabile: chi ci passerà su quel tracciato? Per quale motivo dobbiamo realizzarla ovvero quale sarebbe l’utilità? E i 130 posti auto che si perderebbero in via Aldo Moro in che modo sarebbero recuperati?
«È una questione molto seria», dicono Teodoro e Pignoli, «noi non dobbiamo fare piaceri al Comune di San Giovanni Teatino. Questa pista è nata male e se continua così finirà anche peggio. Qual è l’utilità della pista ciclabile in quella zona? Bisogna riprendere la variante del primo progetto e far passare il tracciato sull’ex corridoio verde. Ci saranno le barricate sulla questione se non si risolve. Una pista costruita in quel modo, non collegata a nulla non servirà a niente».
Teodoro, presidente della commissione Lavori Pubblici segnala anche, dopo il sopralluogo della sua commissione e quella Viabilità e Grandi Infrastrutture, una difformità nel progetto: in via Aldo Moro non ci sarebbero i 3,50 metri minimi previsti dal codice della strada per il passaggio degli autobus, ma 2,90 metri dopo la realizzazione della pista e non bastano.
«Qual è il progetto dell’amministrazione comunale», chiede Teodoro, «per recuperare i 130 posti auto che si perderebbero in via Aldo Moro? Quelli relativi alla pista ciclabile sono problemi del Comune di San Giovanni Teatino e del suo sindaco, non nostri. Non sono d’accordo nell’andare a deturpare quella zona».
Inoltre Pignoli aggiunge: «Ma qualcuno ha studiato quale sarebbe l’utenza potenziale di quella pista ciclabile? In quanti la utilizzerebbero? O prima si fa e poi avremo una cattedrale nel deserto? Siamo pronti alle barricate con i residenti di via Aldo Moro e delle altre aree interessate».