Il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di sfiducia al sindaco Alessandrini: questa l’azione appena annunciata dai consiglieri comunali pentastellati, i quali hanno confermato anche di aver ricevuto l’adesione del consigliere D’Incecco del centrodestra.
La proposta è stata infatti inviata a tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, e si aggiunge quindi a quella presentata sempre oggi, lunedì 17 agosto 2015, e già sottoscritta da 9 consiglieri di opposizione.
Secondo i rappresentanti del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, che fanno risalire le motivazioni della proposta alla questione dello sversamento in mare di liquami e alla vicenda della relativa ordinanza comunale, la condotta del sindaco Alessandrini sarebbe stata, tra l’altro, “inadempiente”, poiché, stando a quanto sostenuto dal M5S, il primo cittadino
avendo avuto notizia di fatti che potevano nuocere alla salute pubblica, ha attivato un iter amministrativo nell’interesse presunto della salvaguardia della popolazione, senza concluderlo e senza darne pubblica notizia agli interessati contestualmente all’avvio del procedimento, impedendo di adottare misure di prevenzione e precauzione alla popolazione più sensibile e più esposta ai fattori di rischio ambientale.
I consiglieri pentastellati adducono inoltre motivazioni specifiche per definire la “condotta” del sindaco in merito alla vicenda, presentate in dettaglio qui di seguito:
- illegittima relativamente alla conduzione dei procedimenti amministrativi previsti dalla legge 7.08.1990 n. 241, che hanno l’obbligo di terminare con la pubblicazione e diffusione dell’atto per sancirne l’efficacia ed avvisare i contro interessati dell’avvio dello stesso. Tale condotta, censurabile nei confronti dei pubblici dipendenti o degli esercenti i pubblici servizi è ben più grave se posta da un amministratore pubblico o peggio ancora dal Capo dell’Amministrazione;
- inosservante dei principi costituzionali di legalità, buon andamento e imparzialità di cui all’art. 97 della Costituzione, in quanto lo stesso Sindaco ha violato la Legge sul procedimento amministrativo, non ha adottato azioni di precauzione e prevenzione del rischio per la salute e l’incolumità della popolazione tipici del buon padre di famiglia, con la sua censurabile condotta non si è preso cura dell’interesse generale della popolazione, soprattutto nella componente più giovane;
- incompetente nella gestione di gravi e complesse situazioni di rischio, in quanto, come dichiarato dallo stesso a mezzo stampa, successivamente al perfezionarsi di fatti ed eventi, ha affermato che avrebbe avuto una condotta differente rispetto a quanto compiuto e messo in opera;
- omissiva nei confronti della popolazione tutta, residente e non, nel fornire informazioni relative ai gravi fatti accaduti ed ai rischi potenziali per la salute pubblica, violando il principio di trasparenza e l’obbligo amministrativo, etico e morale, di porre a conoscenza tutti gli interessati degli atti che stava compiendo per permettere a chiunque di poter accedere alle informazioni in possesso dell’Ente;
- dannosa per la credibilità del Comune di Pescara e delle Istituzioni in genere, sotto il profilo dell’incidenza negativa derivante dalla condotta posta in essere, comportante la diminuzione della considerazione da parte dei consociati in genere o di settori o categorie di essi nei confronti delle Istituzioni, ponendo gli stessi anche nella condizione di avviare azioni di risarcimento del danno, come annunciato da associazioni di categoria, che esporrebbero l’Amministrazione Comunale a danni di natura economica;
- lesiva per l’immagine turistica del territorio pescarese, in quanto la notizia della mancata pubblicizzazione dell’ordinanza da parte del Sindaco è stata ripresa dalla stampa nazionale che ha trattato la notizia ponendo l’attenzione non sull’aspetto ambientale legato all’inquinamento delle acque marine ma proprio sull’agire improvvido del primo cittadino “per aver nascosto un’ordinanza di divieto di balneazione per il mare della città”, come sintetizzato nel titolo de “Il Giornale” del 09/08/2015.