Una mozione di sfiducia al sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, è stata appena presentata dall’opposizione.
La mozione, sottoscritta da 9 consiglieri appartenenti a Forza Italia, Ncd e Pescara Futura, si riferisce alla questione legata allo sversamento in mare di liquami provenienti dalla rete fognaria.
Alla base dell’iniziativa dei consiglieri di opposizione ci sarebbe pertanto la rottura della rete nei pressi di via Raiale, avvenuta a cavallo tra il 28 e il 29 luglio scorso, e che avrebbe portato alla fuoriuscita di 30mila metri cubi di liquami nel fiume Pescara e poi nel mare Adriatico.
Stando alla mozione presentata (i cui firmatari sono Antonelli, Testa, Masci, Albore Mascia, D’Incecco, Seccia, Rapposelli, Cremonese e Pastore), dopo aver ricevuto, il 31 luglio, i risultati dell’Arta sui prelievi per la verifica dello stato delle acque, che avrebbero evidenziato la presenza di batteri al di sopra della norma,
il sindaco della città, anziché adottare immediatamente l’ordinanza contenente il divieto di balneazione nel tratto di mare interessato, ha atteso il successivo giorno 1 agosto per adempiere ad un suo preciso ed inderogabile obbligo, continuando nel contempo a tacere nei confronti dell’opinione pubblica.
I firmatari della mozione accuserebbero inoltre il primo cittadino di aver “tenuto nascosto il provvedimento e di non averlo reso esecutivo con comunicazioni e apposizioni dei relativi segnali”.
Alla luce di tali problematiche, i consiglieri avrebbero pertanto riassunto la questione come segue:
l’intera vicenda è facilmente ed amaramente sintetizzabile con la considerazione che Il Sindaco Alessandrini ha chiaramente nascosto, anzi mentito, alla collettività in ordine a quella che è, senza ombra di dubbio, la più importante e significativa delle attività istituzionali del primo cittadino e cioè la salvaguardia della salute pubblica di cui il Sindaco dovrebbe essere il primo garante e non, come in questa occasione, l’omertoso e superficiale responsabile dei danni e disagi causati;
La mozione di sfiducia dei 9 consiglieri viene pertanto confermata con la seguente motivazione:
è venuto irreparabilmente meno, pertanto, il rapporto di fiducia che deve indissolubilmente legare il Sindaco alla cittadinanza – anche in considerazione delle modalità di elezione diretta del Capo dell’Amministrazione – oltre che al Consiglio Comunale, luogo simbolo della democrazia cittadina.