La decisione del presidente del consiglio comunale, Antonio Blasioli, di rinviare la seduta ordinaria del consiglio comunale di oggi, lunedì 28 settembre, e di far saltare preventivamente quella di domani sul caso balneabilità, scatena di fatto la polemica politica.
«Era già abbastanza evidente», dicono i consiglieri di Forza Italia, Ncd e Pescara Futura, «che gli atteggiamenti e le decisioni assunte dal presidente Blasioli nella gestione del consiglio comunale di Pescara in ordine alla presenza di consiglieri con magliette “Alessandrini dimettiti”, erano motivati dalla volontà di non far discutere l’assise civica e i cittadini sulla imbarazzante vicenda legata all’inquinamento del mare e all’ordinanza fantasma del sindaco. Oggi, però, si è davvero toccato il fondo con la decisione di Blasioli di sospendere la seduta ordinaria e di annullare anche quella di domani perché “non ci sono le condizioni”, in spregio alle norme regolamentari e, cosa ancor più grave, prendendo palesemente in ostaggio i cittadini. Pur rivendicando il diritto a indossare le magliette, i consiglieri di Forza Italia, Nuovo Centro Destra e Pescara Futura domani le avrebbero tranquillamente ripiegate per non prestare il fianco a Blasioli e alle sue capziose interpretazioni censorie del regolamento e per permettere, invece, il regolare svolgimento del consiglio aperto e dare la possibilità ai cittadini di esprimere liberamente le proprie opinioni».
I rappresentanti del centrodestra hanno immediatamente diffidato Blasioli dal procedere nella «illegittima» volontà di non far svolgere il consiglio, e, comunque gli stessi saranno regolarmente in aula alle 16 riservandosi, «ove Blasioli e il Partito Democratico continuassero nel loro atteggiamento vergognosamente dittatoriale, di porre in essere iniziative volte alla tutela della democrazia e della libertà di espressione, a iniziare dalla occupazione simbolica degli uffici della presidenza del consiglio».
«Il consiglio comunale», sottolinea il capogruppo del Pd Marco Presutti, «non è una curva da stadio o la tribuna di un palazzetto dello sport: è un’aula di pensiero e di confronto, nella quale gli eletti del popolo assumono democraticamente e nel rispetto reciproco le decisioni sulla città. I cittadini ci hanno scelto e ci hanno affidato funzioni di governo e di controllo per articolare pensieri, deliberare e rendere possibile l’attuazione delle decisioni, non per proporci come improbabili capi ultras che urlano sulle maglie slogan forse difficili da argomentare e difendere con le parole. Non siamo stati eletti per indossare magliette, ma per amministrare attuando buone politiche. Per salvaguardare la credibilità della nostra funzione mi sento di dire che ci vogliono meno magliette e più buona politica».
«L’annuncio odierno del presidente del consiglio comunale di Pescara Blasioli», dice l’ex vice sindaco Berardino Fiorilli dell’associazione Pescara Mi Piace, «di revoca della nuova seduta straordinaria, convocata per domani, sull’emergenza balneazione, è un atto di una gravità politico-amministrativa inaudita, ma soprattutto è un’offesa alla democrazia, l’ennesimo schiaffo sulla faccia dei pescaresi che, nel corso dell’estate, hanno nuotato tra 30 milioni di litri di liquami e feci perché il sindaco Alessandrini ha scelto di non dire che il mare era inquinato. Ma soprattutto dubitiamo della legittimità di una decisione unilaterale assunta dal presidente Blasioli, in un momento di onnipotenza, senza aver prima convocato né l’Ufficio di presidenza né tantomeno la Conferenza dei Capigruppo. L’Associazione ‘Pescara Mi piace chiede, ovviamente, che quella seduta, già rinviata dopo il 3 settembre, si svolga, che i cittadini abbiano modo di far sentire la propria voce e di partecipare, e che la maggioranza di centro-sinistra la smetta di fuggire dinanzi alle proprie responsabilità».
«Il sindaco Alessandrini», dice Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, «è stato smascherato sulla vicenda dell’emergenza balneazione e, consapevole di dover rassegnare le dimissioni, evita la popolazione e preferisce la fuga. È questa l’unica lettura possibile della revoca della seduta straordinaria del consiglio comunale convocata proprio sullo sversamento in mare di 30 milioni di litri di feci, una revoca arrivata dal presidente del consiglio Antonio Blasioli in modo inaspettato e soprattutto ingiustificato, visto che con l’opposizione si era anche giunti a una sorta di accordo per lo svolgimento sereno della seduta. Rimosso il pretesto delle magliette, l’intera maggioranza si è inventata un’altra scusa per rimandare all’infinito l’incontro con la città, con un éscamotage vergognoso».