«Mi preme tranquillizzare quanti hanno temuto che la mia assenza di cinque giorni dalla città potesse diventare motivo di paralisi istituzionale. Non è così: chi conosce il Regolamento comunale sa bene che in assenza del presidente, il vice presidente può convocare la conferenza dei capigruppo e, in quella sede, stabilire la data del consiglio. La realtà, però, è che fino a oggi tale conferenza non è stata ancora fissata a quanto ho potuto verificare e quindi non comprendo come possa esserci stato un rinvio di un consiglio non ancora riconvocato».
A parlare è il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli che risponde al centrodestra che lo aveva accusato di essere in vacanza e per questo motivo di aver bloccato i lavori del consiglio comunale che dovrà essere riconvocato dopo la sospensione di quello straordinario di giovedì scorso che aveva come tema lo sversamento dei liquami in mare e la balneazione.
«Di illogico», aggiunge Blasioli, «trovo solo che i consiglieri del centrodestra prima hanno richiesto il consiglio straordinario e poi lo hanno trasformato in una curva da stadio, quando hanno visto che l’amministrazione e i tecnici di Arta, Aca e Asl erano pronti a rispondere su tutto e a fornire tutte le delucidazioni che i cittadini hanno diritto di avere. È altrettanto illogico, inoltre, il comportamento di chi prima chiede un consiglio comunale e, una volta ottenuto, fa di tutto perché non si svolga: torno a ricordare che durante la seduta ho richiesto ripetutamente ai consiglieri di togliere le magliette e di mostrare rispetto per un’aula che rappresenta la massima espressione della democrazia cittadina, ma la loro risposta è stata sempre “No”, penalizzando così l’ordine del giorno della seduta stessa. Quanto ai suggerimenti di Maurizio Acerbo, ritengo che si dovrebbero dare suggerimenti volti a rendere fruttuosa l’attività consiliare e non per paralizzarla, proprio perché si svolge in nome e per conto della comunità, ricordo comunque all’amico Acerbo che esiste un Regolamento e che può stare certo che siamo pronti a superare ogni eventuale situazione dovesse manifestarsi in aula. Ciò che mi auguro, comunque, da presidente del consiglio e da cittadino pescarese è che qualunque sia l’ordine del giorno, il tema in analisi dell’assise civica, tutti i presenti mantengano sempre il massimo rispetto per l’aula in cui ci si trova, perché è il luogo dove la politica compie scelte in nome della comunità che rappresenta e, come tale, va rispettata e onorata».