Il Comune di Pescara, dopo aver sospeso il servizio dei nonni-vigile a partire dalla scorsa Pasqua, decidendo di destinare i voucher rimasti ad altre iniziative, ha deciso di non far ripartire il servizio per il prossimo anno scolastico 2017/2018.
Il bando per la riattivazione del servizio solitamente veniva pubblicato nel mese di luglio, e diversi anziani che prestavano tale servizio (in totale sono 45), non avendo ricevuto notizie in merito hanno deciso di rivolgersi ai consiglieri comunali Massimiliano Pignoli e Piernicola Teodoro.
Pignoli e Teodoro annunciano la preparazione di una delibera, scritta sulla base di quella predisposta dal Comune di Roseto degli Abruzzi, che ha ovviato all’annullamento dei voucher con la costituzione di un’associazione di nonni-vigile che oltre a occuparsi della vigilanza davanti alle scuole, negli orari di ingresso e uscita, saranno impiegati anche in occasione di manifestazioni pubbliche, processioni e feste patronali. Il tutto a un costo di soli 10mila per le casse comunali.
«Ritengo che la sospensione del servizio dei nonni-vigile», afferma Pignoli, «sia solo basato su una precisa volontà politica e non sulla mancanza dei voucher. Come dimostra il Comune di Roseto degli Abruzzi c’è il modo di trovare una soluzione. E poi facendo svolgere questa mansione alla polizia municipale in quegli orari non avremmo più agenti nelle strade. Ricordo infine come questa iniziativa nacque allo scopo di dare sostegno a questi anziani bisognosi che hanno un basso reddito Isee».
«Convocherò», aggiunge Teodoro, «in commissione Sicurezza e Polizia Municipale sia il dirigente Zuccarini che il comandante Carlo Maggitti per trattare l’argomento. Bisogna poi capire quale sia il costo da sostenere per tenere la polizia municipale davanti ai plessi scolastici e quanto risparmio avremmo mantenendo attivo il servizio dei nonni-vigile».
«Io prendo solo 800 euro di pensione», racconta un nonno-vigile di 77 anni, «e quei soldi in più (parliamo di circa 150-200 euro mensili per 2 ore di lavoro al giorno) facevano comodo, visto che tra spese di condominio e bollette resta ben poco. Svolgo questo servizio dal 2007 e mi dispiace davvero che non mi consentano più di farlo».
«Vogliamo», aggiunge un altro, «che questo servizio venga ripristinato, eravamo orami diventati anche delle figure di riferimento sia per gli alunni che per i genitori».
«Ho da affrontare le spese mediche di due figli malati», dice un nonno-vigile di 63 anni, «e quei soldi in più a fine mese facevano davvero comodo».