«Se la compagnia irlandese Ryanair dovesse mettere in atto quanto preannunciato, ossia la chiusura della base di Pescara e l’eliminazione dell’aeromobile, sarebbe una iattura per la nostra economia regionale e per la nostra immagine, con un crollo vertiginoso di rotte, passeggeri e la fine dello scalo».
Questa l’analisi di Lorenzo Sospiri, capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia in merito all’annunciata decisione della Ryanair di chiudere la base presente nell’aeroporto d’Abruzzo di Pescara e di cancellare il volo Pescara-Parigi a partire da novembre.
«Dopo il ‘caso’ del porto di Pescara», ricorda Sospiri, «sottomesso d’imperio all’Autorità di Ancona, Pescara e l’Abruzzo rischiano di veder declassare, ovvero chiudere, anche l’aeroporto con l’abbandono di Ryanair. Ma la cosa più in accettabile è la mancanza di trasparenza, di chiarezza, e un Presidente, D’Alfonso, e un Cda della Saga divenuti improvvisamente ‘fantasmi’ che rifiutano anche di dialogare con la Società per individuare soluzioni condivise e legittime. Se non lo faranno loro, ci penserà il Consiglio regionale convocando prima in Commissione Vigilanza e poi direttamente in Assise i vertici della Ryanair per capire cosa sta accadendo e quali sono le eventuali opportunità. Una chiusura che, come ben sa il presidente D’Alfonso, significherà il fallimento della Saga e la chiusura del nostro stesso aeroporto, una mazzata insopportabile per la nostra economia turistica e commerciale che oggi si è organizzata anche in funzione di quei voli con l’Europa garantiti da Ryan Air e per i quali, a oggi, non avremmo mai un rimpiazzo».
«Abbiamo un’idea precisa della funzione e dell’importanza dell’aeroporto d’Abruzzo», fa sapere Camillo D’Alessandro, coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale, delegato ai trasporti, «che rappresenta la più grande infrastruttura regionale al pari del porto di Ortona. Nel merito della attività di riprogrammazione e dunque del futuro dell’aeroporto, la nostra idea chiara è quella innanzitutto di collegare l’Abruzzo ai principali aeroporti hub da cui poi si può raggiungere qualsiasi destinazione, conservando allo stesso tempo la possibilità di voli diretti. In questo senso si sta lavorando per quanto riguarda i possibili contratti da sottoscrivere. Di fronte a noi abbiamo tre vincoli con i quali fare i conti e che si traducono tutti in una sola frase: rispetto della legge. Primo vincolo è quello di bilancio: la contribuzione da parte delle casse regionali deve essere sostenibile, cioè vera e non tale da creare ogni volta problemi anche in ordine alla legittimità del trasferimento. Poi c’è il vincolo europeo, ovvero i limiti imposti dall’Europa sugli aiuti di Stato. Infine c’è la legittimità costituzionale collegata al vincolo precedente circa gli interventi normativi di contribuzione o ricapitalizzazione della Saga. Questi tre vincoli valgono per tutti, non solo per noi.
Siamo al lavoro a 360 gradi, a partire dal cda della Saga per passare al governo regionale, sapendo che l’aeroporto rappresenta la priorità per la Regione, il diritto degli abruzzesi agli spostamenti veloci e l’attrattore fondamentale sul quale costruire l’offerta turistica».