Solo trovando un accordo con Ryanair sarà possibile salvare il destino dell’aeroporto d’Abruzzo di Pescara. A dirlo sono i consiglieri regionali del centrodestra che chiederanno alla Regione, nel corso della seduta straordinaria in programma il 16 febbraio, di fare tutto il possibile per trovare un accordo con la compagnia irlandese.
A presentare i contenuti di un documento che sarà proposto nel corso della riunione del consiglio regionale sono stati Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo (Forza Italia) e Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro) che hanno anche proposto i dati dell’indagine “Incoming Aeroporto d’Abruzzo” dell’università di Chieti-Pescara “G. d’Annunzio”.
«Ryanair ha deciso di chiudere la base di Pescara», spiega Sospiri, «non potendo più sostenere gli aumenti delle tasse aeroportuali volute dal governo Renzi e destinate per la gran parte al pagamento dei Dipendenti di Alitalia in cassa integrazione. Se la Saga non avesse Ryanair non sarebbe in deficit probabilmente ma è certo che senza quel contratto, confermato in questi anni, sorgerebbero enormi problemi. Basta leggere l’indagine realizzata dall’Università D’Annunzio: il contributo dell’Aeroporto d’Abruzzo sul totale incoming della regione è pari a oltre 3 milioni mensili equivalente al 3 per cento dell’intero valore dei consumi dovuti al turismo. A noi deve interessare chi viene in Abruzzo perché è ciò che produce ricchezza».
Nel frattempo la rete si mobilita sempre di più per cercare di salvare i voli Ryanair dallo scalo pescarese con una petizione su facebook che ha raggiunto le 7mila adesioni.