Sicuramente, tra i settori che in Italia registrano un maggior incremento, vi è il gioco d’azzardo o gambling che dir si voglia. Un settore quest’ultimo che è cresciuto molto anche, e soprattutto, durante i primi mesi della pandemia con un accento ovviamente marcato sulla sua dimensione online.
Non sono stati infatti pochi gli utenti che, durante i mesi che hanno caratterizzato il lockdown e le diverse restrizioni per tamponare l’emergenza sanitaria, hanno optato per un’iscrizione a portali di casinò online (come ad esempio https://www.imiglioricasinoonline.net/leovegas/) o di scommesse sportive. Stessa cosa dicasi poi per il florido mercato delle app che, tra le tante, ha segnato un aumento di quelle destinate al gioco d’azzardo.
Purtroppo va segnalata un’altra faccia della medaglia, ovvero, all’aumento dei siti di scommesse e gioco certificati se ne sono aggiunti molti altri che, al contrario, non rispettavano le norme imposte dall’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) e la stessa cosa si è vista anche, e soprattutto, nel caso dei locali fisici.
Tra i casi più recenti va dunque segnalato quello del capoluogo abruzzese che ha visto un’operazione congiunta delle forze dell’ordine per la distruzione di svariati apparecchi per il gioco d’azzardo non in regola. Un fatto che mette in mostra una situazione ben più grave.
Il caso di Pescara con la distruzione di decine di apparecchi
La fine di settembre ha portato con sé anche la fine di decine di apparecchiature per il gioco d’azzardo, previo sequestro, con delle multe che variavano dai 4.000 fino ai 20.000 Euro per i loro proprietari ed i gestori degli esercizi ove erano ubicate.
Le forze dell’ordine locali, assieme all’Ufficio dei Monopoli per l’Abruzzo, al Comune di Pescara, alla società Ambiente Spa ed alla Direzione Territoriale IV – Lazio e Abruzzo, hanno dunque rilevato diversi illeciti al decreto Balduzzi (2012) nel corso di una normale attività di controllo nel capoluogo.
Sono stati dunque sequestrati e successivamente distrutti un totale di 35 apparecchi diversi per il gioco d’azzardo opportunamente divisi in 3 totem, 13 videogiochi e 19 slot machines. Un numero che, a primo sguardo, potrebbe risultare quasi irrilevante, ma che è l’indice di un grave problema di tipo sociale ovvero quello del gioco patologico.
Un problema che si è acuito con l’arrivo della pandemia e che ha già colpito tanti cittadini italiani in ogni regione.
L’aumento durante la pandemia da Covid – 19
Come già visto tra il 2021 ed il 2022, tutto il settore del gioco, al pari del Paese, è stato decisamente “scottato” dagli effetti della pandemia da Covid – 19 con una drastica riduzione dei guadagni ed anche del personale presso i vari esercizi che andavano dal bar fino alle sale scommesse.
Purtroppo a questa situazione si è dovuto aggiungere un altro carico di brutte nuove come evidenziato dall’indagine effettuata dall’Ipsos assieme alla Luiss Business School che hanno analizzato circa 300 esercizi dove si poteva praticare il gioco d’azzardo.
Sembra infatti che vi sia una generale “sfiducia” per quanto riguarda la percezione del gioco d’azzardo illegale. È stato infatti lo stesso presidente dell’Ipsos a dichiarare che “i risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione presente nel 70% della popolazione (e nel 79% degli esercenti) che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale, evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro”.
2020? Un anno infausto
Un recente rapporto Lottomatica e Censis datato fine 2021 ha mostrato come la quasi totalità dei giocatori d’azzardo italiani sceglie il gioco legale, ma il 2020 passerà alla storia sia come l’anno del Covid – 19 che come una pagina nera per il gioco d’azzardo.
Il gioco d’azzardo illegale, infatti, ha registrato un aumento di circa il 50% del suo “fatturato”, da 12 miliardi di Euro dell’anno prima si è arrivati fino a 18, con un conseguente aumento di locali clandestini.
In ogni caso ci si può già sentire più “rincuorati” dal fatto che, nello stesso periodo di tempo, le forze dell’ordine hanno eseguito un gran numero di denunce, chiusure e sequestri di apparecchi ed immobili segnando un raddoppio rispetto alle cifre del 2019.
La questione relativa al caro bollette
Dato che, sia i cittadini che i vari esercenti, stanno già facendo i conti con il caro bollette, lo stesso vale anche per chi lavora nel settore del gioco d’azzardo.
Stando infatti al comma 11 della Restrizione all’Uso dei Sistemi Pubblicitari Luminosi “il funzionamento di sistemi pubblicitari luminosi o emettitori di luce è vietato dalle 22:00 alle 16:00 del giorno successivo. Ciò non si applica se l’illuminazione è necessaria per mantenere la sicurezza stradale o per scongiurare altri pericoli e non può essere sostituita con altre misure con breve preavviso”.