Mare, i porti di Pescara e Ortona passano ufficialmente sotto l’autorità di Ancona

Da ieri, giovedì 15 settembre, i porti di Pescara e Ortona, sono finiti ufficialmente sotto l’autorità dello scalo di Ancona, ponendo di fatto fine all’autonomia guadagnata nel corso dei passati decenni quando a Pescara venne riconosciuta anche la direzione marittima.

Il decreto legislativo numero 169 del 4 agosto del 2016, entrato in vigore proprio ieri, istituisce l’autorità di sistema portuale del mare Adriatico Centrale che comprende i seguenti porti: Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto (esclusa darsena turistica) e Ortona.

Secondo Riccardo Padovano del Psi, finire sotto all’autorità di Ancona, potrebbe provocare seri danni all’economia dei porti di Pescara e Ortona, con il timore che il porto di Ancona, per ovvie ragioni di opportunità, potrebbe favorire il proprio sviluppo a scapito di altri scali operanti nello stesso settore di riferimento (Croazia e trasporto merci).

«È necessaria», sottolinea Padovano, «un’azione politica condivisa da tutti gli esponenti abruzzesi sia nazionali che regionali e locali affinché si possa chiedere di essere inseriti sotto l’autorità portuale di Civitavecchia che potrebbe solo favorire lo sviluppo e la crescita dei 2 porti abruzzesi».

Padovano proprio oggi è a Roma,insieme al segretario regionale del Psi Massimo Carugno per incontrare il sottosegretario Nencini al fine di sollecitare l’attuazione del regolamento relativo all’attuazione del decreto legislativo, strumento necessario per poter richiedere il passaggio sotto all’autorità di Civitavecchia.