Un Paese altamente specializzato in tecnologia e ricerca scientifica, secondo solo agli Stati Uniti in tema di innovazione. Un livello di disoccupazione giovanile pari a zero, numerosi centri di ricerche e sviluppo che danno lavoro e circa 50 mila persone e il più alto numero di start up al mondo per persona (5 mila ogni anno).
Queste le parole dell’ambasciatore d’Israele in Italia, Naor Gilon, nel descrivere il suo paese, in occasione della sua visita di oggi alla Camera di Commercio di Pescara, per la presentazione di un progetto internazionale che vede la città di Pescara candidata come hub per l’intera macroregione adriatica. Ma non si tratta certo di una prima volta.
L’ambasciatore è infatti alla sua terza visita in città, e si è detto convinto delle sue potenzialità e di un’efficiente e fruttifera futura cooperazione. “L’idea – ha spiegato Gabriele Rossi, coordinatore del progetto – è nata proprio da una richiesta dell’ambasciatore di Israele di comporre una delegazione macroregionale adriatica che sensibilizzasse e coinvolgesse il mondo impresa ed il mondo universitario”.
All’incontro erano presenti anche il presidente dell’ente camerale pescarese, Daniele Becci, il governatore abruzzese, Luciano D’Alfonso, e il sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini. E proprio D’Alfonso si è detto interessato ad un’eventuale collaborazione e all’importante bagaglio di competenze vantato da Israele nel campo della geotermica.
“Un’occasione privilegiata che, sfruttando la posizione baricentrica di Pescara, ci consente di confrontarci con una realtà diversa dalla nostra ma con la quale percorrere un vantaggioso percorso insieme”, ha invece affermato il sindaco Alessandrini. Calda accoglienza anche da parte del mondo universitario di Abruzzo, Marche e Molise, che ha dichiarato il suo entusiasmo per una “chiara connessione tra crescita del territorio e investimenti nei campi della ricerca e dello sviluppo”.