Aprire un’attività e mettersi in proprio è un’idea che ronza nella testa di molti giovani, alla ricerca di un impiego fisso e stabile. Oggi però il posto fisso sembra essere quasi un miraggio, perciò la soluzione migliore sarebbe avviare un progetto personale.
Se fino a qualche anno fa sembrava difficoltoso lanciare un’attività in proprio, oggi questa strada è molto più praticabile grazie alle tante agevolazioni fiscali e progetti messi a disposizione soprattutto dei giovani imprenditori.
Il primo passo da fare per mettersi in proprio è aprire una partita IVA. L’operazione non è particolarmente complicata e ci sono due opzioni. Nel primo caso si può aprire una partita IVA online o presso una delle sedi fisiche dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa, su pagamento, è sufficiente rivolgersi ad un Caf o un commercialista.
Dopo questo step è necessario individuare il codice Ateco, un codice alfanumerico che indica le varie attività economiche.
Un altro passaggio importante è la scelta del regime fiscale. Ce ne sono di 3 tipi: forfettario, semplificato e ordinario.
Per chi ancora non ha aperto una partita IVA, il regime più conveniente è sicuramente quello forfettario che comprende una serie di agevolazioni. Per i primi 5 anni è prevista un’imposta sull’imponibile del 5%, mentre l’aliquota si attesta al 15% dopo tale periodo. A queste vanno poi aggiunte ulteriori semplificazioni di natura fiscale e contabile.
Una volta avviata l’attività c’è un altro passaggio cruciale: la fatturazione. In pratica la fattura rappresenta il principale documento fiscale di imprese, aziende, liberi professionisti ed in generale di chiunque abbia una partita IVA.
Per lavorare al meglio con clienti e fornitori, ed essere in regola da un punto di vista fiscale, è importante conoscere perfettamente questo documento. Sarebbe quindi opportuno leggere l’articolo di approfondimento di Danea sulle fatture, una guida completa che aiuta a destreggiarsi tra i vari aspetti della fatturazione, utilissima soprattutto per chi è alle prime armi.
I neo imprenditori hanno a disposizione vari strumenti per lanciare la loro attività, da scegliere a seconda del progetto che hanno in mente.
Uno dei più richiesti, soprattutto per i giovani meridionali, è il bando Resto al Sud. Si tratta di un incentivo che fornisce supporto economico e logistico a nuove attività in tutte le regioni del Sud, più le aree del cratere sismico del Centro Italia (Marche, Lazio e Umbria).
I contributi possono essere richiesti dagli imprenditori con un’età compresa tra i 18 ed i 55 anni e consentono di acquistare impianti, attrezzature, macchinari e tutto ciò che serve per avviare il proprio progetto.
Nuovo Selfiemployment è entrato in vigore dal 2021 e finanzia con prestiti a tasso zero, fino a 50.000 euro, piccole iniziative imprenditoriali gestite da under 30 senza lavoro, donne inattive e disoccupati di lungo periodo.
Per i giovani under 35 ci sono tante altre opportunità, come Nuove Imprese a Tasso Zero, un programma che copre fino al 75% del budget iniziale per avviare micro e piccole imprese.
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