Giovanni Marrone della Taverna 58 è il nuovo presidente dei ristoratori della provincia di Pescara. Questo l’esito della riunione dell’assemblea dell’Associazione Provinciale Ristoranti, svoltasi ieri nella sede della Confcommercio di Pescara. Il nuovo consiglio direttivo è così composto: nuovo presidente, Giovanni Marrone (Ristorante Taverna 58 di Pescara); consiglieri: Roberto Chiavaroli (Ristorante Acqua Marina di Pescara), Antonio Di Giovacchino (Ristorante Font’Artana di Picciano), Paolo Gridelli (Ristorante Pizzeria La Rusticana di Città S. Angelo),
Carlo Ferraioli (Ristorante Ferraioli di Pescara), Marco Giansante (Ristorante La Rete di Pescara), Paolo Cellini (Ristorante Marlon di Tocco da Casauria), Maurizio Faricelli (Ristorante La Taverna Antica – Pescara), Gabriele Vascellini (Ristorante Franco di Pescara), Emma Barone (Ristorante Antichi Sapori di S. Valentino e Ristorante 984 di Pescara), Franco Odoardi (Ristorante Coccialonga di Alanno) e Gabriele Legnini (Ristorante Pizzeria Mangiafuoco di Pescara).
«Sono onorato della fiducia che i colleghi hanno riposto nella mia persona», commenta il neo presidente Marrone, «e sono particolarmente soddisfatto del direttivo che mi affiancherà che è costituito da eccellenze della ristorazione della nostra provincia. Sottolineo con piacere la presenza nel gruppo di lavoro di diversi figli d’arte che hanno ereditato la passione per la cucina dai genitori per dare continuità ad attività che rappresentano la storia della ristorazione pescarese. I primi obiettivi che ci siamo posti come associazione ristoranti riguardano la riduzione dei costi fissi che gravano sulle nostre attività, la lotta all’abusivismo nel settore e la definizione di un programma di formazione professionale che possa far crescere ulteriormente lo standard qualitativo dell’offerta culinaria territoriale. Ritengo particolarmente importante quest’ultimo aspetto, in quanto troppo spesso ci si improvvisa ristoratori senza aver maturato esperienza nella ristorazione. Da ciò scaturisce l’elevato turn over che caratterizza il settore in cui tante aziende aprono i battenti per poi essere costrette a chiudere dopo pochi mesi di permanenza sul mercato. La realtà è che il nostro è un settore che può ancora dare soddisfazioni ma che è molto più difficile di quel che sembri e richiede competenza, passione e capacità di sacrificio per poter emergere e resistere nel tempo».
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