Quando suona il postino per consegnare delle lettere negli ultimi mesi, si prega affinché non siano delle bollette. Gli aumenti dei costi delle utenze, infatti, pesano come macigni sulle tasche degli italiani, i quali iniziano a non essere sempre in grado di pagarle tutte. Il Governo, quindi, ha deciso di intervenire attivamente tramite l’introduzione di alcune novità su un incentivo noto come “Bonus Sociale”.
Bonus Sociale: cos’è e com’è cambiato
Il bonus sociale è un’agevolazione varata dal Governo italiano per cercare di aiutare le famiglie più bisognose nell’affrontare le spese per le utenze. Quando venne creato, questo aveva la forma di uno speciale sconto finalizzato alla riduzione della spesa per luce e gas rispettivamente del 30% e del 15%. Inizialmente, poi, il bonus sociale era riservato ad una ristretta platea di nuclei familiari meno abbienti, ma nel corso del tempo è stato modificato affinché potesse essere richiesto ed utilizzato da molti più italiani. Il fine ultimo è quello di fare fronte agli attuali rincari dei prezzi dell’energia dovuti alla crisi di settore. I recenti interventi hanno portato ad un potenziamento degli assegni integrativi da affiancare agli importi di natura ordinaria, ampliando anche la platea di beneficiari con l’innalzamento dei limiti ISEE.
In parole povere, dunque, questa misura prova a dare una mano a tutta quella grande fetta di popolazione che sta cercando nell’ultimo periodo di ridurre i consumi energetici domestici. Ma, a volte, questi incentivi non bastano ed è per questo che online si possono trovare alcuni articoli di blog che spiegano come risparmiare energia in casa in 10 trucchi semplici da applicare, in modo da venire ulteriormente incontro alle esigenze delle famiglie. L’attuale versione del bonus sociale, quindi, prevede due grandi novità: la prima è la divisione in fasce di reddito ISEE, con il limite massimo che passa da 12 a 15 mila euro. La seconda, invece, riguarda il tenere conto anche della classe di consumo di luce e gas. Ma mentre per il bonus elettrico il dato principale riguarderà il numero di componenti del nucleo ISEE indicati nella dichiarazione sostitutiva unica, per il bonus gas si andrà a guardare anche la categoria d’uso associata alla fornitura e la zona climatica di appartenenza dell’immobile.
L’obiettivo è quello di renderlo disponibile in questa nuova veste già per Gennaio. Ad oggi, per fare un esempio concreto, una famiglia meno abbiente potrà ricevere fino a 321 euro di bonus energetico. Inoltre, se la medesima unità familiare abitasse in una zona con clima mite, potrebbe ricevere ulteriori 710 euro a fronte di un ISEE sotto i 12mila euro. Se, infine, il nucleo familiare vivesse in zone montuose, con più di 4 persone e un ISEE totale inferiore ai 20mila euro, il rimborso potrebbe superare quota 2000 euro per il solo gas.
Bonus Sociale: alcuni dettagli
Se per il primo trimestre il funzionamento del bonus non dovrebbe subire altre variazioni, il duo Governo-Arera sta già lavorando per far sì di apportare ulteriori migliorie a questa agevolazione su più fronti. A partire dalla mensilizzazione del bonus gas, portando il calcolo del prezzo di riferimento del gas dal suo essere trimestrale a mensile. Un altro cambiamento che si vorrebbe apportare alla norma riguarda la modifica dei profili di consumo che sono alla base dell’erogazione del bonus. La modifica, quindi, consisterebbe nel ridurre i consumi sottostanti ai profili compresi tra -4% e -12% in base al numero delle persone che compongono il nucleo familiare.
Rimarrebbe, invece, inalterato il consumo di 250 metri cubi annui di gas, usato già per il profilo relativo ad acqua calda e uso cottura per nuclei familiari con numero di componenti maggiore a 4. La maggiorazione riguarderebbe invece il riscaldamento, in un range compreso tra +5% e +15% rispetto ai dati medi della zona climatica di appartenenza. Infine, si sta vagliando l’ipotesi di accorpare la popolazione che può beneficiare del bonus sociale in massimo 3 fasce di reddito, se non 2. Nel primo caso, a poter godere di uno sconto del 100% in bolletta sarebbero i nuclei familiari con un reddito ISEE di 8265 euro. Rientrerebbero nella fascia di sconto 80-70% le famiglie con Isee compreso tra quello della prima soglia e i 12000 euro. La terza fascia, invece, sarebbe composta dalle famiglie con un reddito compreso tra 12 e 15mila euro a fronte di una riduzione del 60% o 50%. Nel caso le soglie dovessero essere due, la divisione sarebbe tra famiglie con ISEE fino a 8265, con sconto invariato al 100%, e quelle con ISEE fino a 15000 euro, con sconto compreso tra il 60% ed il 70%.