Avverrà oggi l’ultimo atto per il compimento del processo di fusione tra la Banca di Credito Cooperativo di Castiglione Messer Raimondo e Pianella con la Banca di Teramo di Credito Cooperativo. La firma da parte dei due presidenti verrà apposta nella sede della Bcc di Teramo in viale Crucioli.
Dopo l’approvazione da parte dei soci di entrambe le banche, il 12 giugno scorso, il processo di fusione attende solo questo ultimo adempimento burocratico. Le firme daranno efficacia alla fusione dando vita a un’unica banca cooperativa con più di 35 mila clienti e 145 dipendenti. Dopo le firme del presidente della Bcc di Castiglione M.R. e Pianella, Alfredo Savini, e del presidente uscente della Bcc di Teramo, Cristiano Artoni, alla presenza dei membri dei rispettivi consigli di amministrazione, ci sarà una piccola cerimonia per ufficializzare la fusione che avrà efficacia legale da domani, venerdì 1 luglio.
La Bcc di Castiglione M.R. e Pianella, con il salvataggio dell’istituto teramano, diventa la prima Banca di Credito Cooperativo d’Abruzzo sia per la raccolta diretta, superiore a 640 milioni di euro, che per gli impieghi pari a 520 milioni. Una realtà che può ora contare su una rete di 22 sportelli, in un territorio che si estende in due regioni e abbraccia 62 comuni: 37 in provincia di Teramo, 21 in provincia di Pescara, 1 in provincia di Chieti e 3 in provincia di Ascoli Piceno. Nella nuova area di competenza territoriale risiedono 692mila abitanti pari al più del 50 per cento dell’intera regione Abruzzo. La nuova banca si occuperà di gestire masse amministrate pari a quasi 2 miliardi di euro e un patrimonio di 65 milioni di euro, dei quali ben oltre 30 milioni di “patrimonio libero” e un indice di solidità patrimoniale (Total Capital Ratio) di circa il 18 per cento, ampiamente al di sopra dei requisiti minimi regolamentari e della media sia del sistema bancario che del sistema del credito cooperativo.
Con l’operazione di fusione la Bcc di Castiglione M. R. e Pianella, con i suoi 60 anni di storia, sottolinea l’istituto di credito, rimane una banca solida che si rafforza nel posizionamento competitivo sul territorio regionale e nella capacità di conseguire performance economiche attraverso la maggiore diversificazione dei rischi e la realizzazione di economie di scala. L’aggregazione è altresì la risposta all’evoluzione dei mercati e del sistema bancario. Con la fusione la banca sfrutta, pienamente, il radicamento sul territorio senza dispersione di risorse in attività non a servizio diretto della clientela. In tal modo, il confronto con la concorrenza sarà più efficace e più elevata la capacità di rispondere, con nuovi prodotti e servizi adeguati, alle aspettative di soci e clienti.
Queste le parole del presidente Alfredo Savini (presidente anche della Fedam e membro del consiglio nazionale di Federcasse):
«Con la firma di oggi si completa l’iter dell’acquisizione per fusione della realtà teramana e da domani, primo luglio, saremo pienamente operativi. Con le professionalità acquisite costituiremo una grande squadra, così come sarà per il tessuto societario. Resteremo una banca capace di rispondere alle esigenze del territorio e assecondarne lo sviluppo attraverso un’offerta di prodotti che verrà incrementata per meglio soddisfare le esigenze del mercato attuale. Nell’ambito della politica economica la Banca potrà assumere un ruolo centrale di promozione e stimolo per il mondo delle famiglie, delle imprese e per le istituzioni di tutto il territorio di competenza supportandole e sostenendole come previsto dai principi di mutualità, sussidiarietà e legame con il territorio su cui si fonda il sistema delle Bcc».