Oltre seicento imprese artigiane in meno nei primi tre mesi di quest’anno: questo il dato allarmante emerso da una ricerca della Cna regionale condotta da Aldo Ronci.
L’analisi evidenzia quindi una profonda crisi delle imprese artigiane in Abruzzo, e in particolare del settore delle costruzioni. 631 è, per la precisione, il dato (in negativo), risultato dalla differenza tra iscrizioni e cancellazioni nel Registro delle imprese nel primo trimestre 2015.
E tale cifra risulta ancora più allarmante se si considera che il trend negativo è proseguito per il quarto anno consecutivo.
Il settore dell’edilizia si mostra addirittura “capofila” in negativo, con un calo di ben 336 unità.
Magra consolazione per la provincia di Pescara, che sulla cifra complessiva negativa (-631), si è piazzata in ultima posizione a livello regionale, con una flessione di -147 unità (-170 unità tra iscrizioni e cancellazioni a Chieti; -158 a Teramo e -156 a L’Aquila).
Ecco, a tal proposito, le dichiarazioni di Aldo Ronci, che ha condotto l’indagine per Cna Abruzzo:
«I dati negativi emersi dall’analisi della dinamica delle imprese confermano che l’economia regionale si trova in piena recessione e va peggio di quella italiana. La pesante flessione subita dalle imprese artigiane, è dovuta soprattutto al settore delle costruzioni che, da solo, segna più della metà (53%) del decremento totale».
Il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo, ha così analizzato i dati:
«Sentiamo il peso di doverci ripetere, ma sotto gli occhi, da anni, continuiamo a registrare le cifre di una crisi senza fine della micro impresa, che non manifesta segni di ripresa. Il dato più macroscopico resta la crisi dell’edilizia, nonostante la presenza del grande cantiere aquilano per la ricostruzione; un cantiere, tuttavia, da cui soprattutto le piccole imprese sono tagliate fuori. Poi, occorre mettere mano a un vasto piano di risanamento e riqualificazione di un territorio segnato drammaticamente da frane e da un dissesto idro-geologico gravissimo che produce danni inaccettabili. E, insieme a questo, occorre avviare un programma di manutenzione straordinaria, e riqualificazione, anche in chiave di risparmio energetico, dei tanti edifici pubblici, a cominciare dalle scuole, oltre che degli edifici privati.
Impossibile pensare di avviare una attività di impresa alla luce di una tassazione che in Abruzzo, come ampiamente documentato dalla Cna nazionale, supera il 60% del reddito prodotto, e che negli ultimi quattro anni una impennata fortissima nella tassazione locale. Occorrono poi misure di incentivo, soprattutto per i giovani, con l’obiettivo di spingere le nuove generazioni ad avviare una attività di impresa, potendo contare su sgravi e incentivi nei primi anni di attività, sul modello di quanto previsto dal “Jobs act” del Governo».
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