Una grande festa per celebrare un gemellaggio ormai decennale. Gli alpini di Villa Celiera, in attesa dell’Adunata Nazionale in programma a L’Aquila questo fine settimana, hanno infatti accolto in pompa magna l’arrivo delle penne nere di Paderno d’Adda in provincia di Lecco.
Prima “tappa obbligata” del percorso dei due gruppi gemellati, un rinfresco tenutosi subito dopo l’arrivo degli ospiti davanti alla Macelleria Ginestra dell’alpino Delio, con una prima degustazione di prodotti tipici locali.
Poi l’attenzione si è spostata sulla cerimonia in una gremita sala consiliare del Comune.
Qui il sindaci dei due paesi, Oreste Di Lorenzo (Villa Celiera) e Renzo Rotta (Paderno d’Adda), hanno suggellato e soprattutto rinnovato la stima reciproca tra i due rispettivi gruppi, coadiuvati da Francesco Chiavaroli, attuale Capo Gruppo della Sezione Alpini di Villa Celiera, ed Elio Villa, Capo Gruppo della sezione di Paderno d’Adda, che proprio quest’anno celebra il 50esimo anno a capo delle penne nere del paese del lecchese.
Insieme a loro, anche i rispettivi predecessori, ossia i sindaci precedenti delle due amministrazioni, e i predecessori di Chiavaroli alla guida degli Alpini del paese del pescarese.
Non sono mancati grandi momenti di commozione nel ricordare le tappe principali e i motivi che hanno portato al gemellaggio, e un ormai consueto scambio di doni tra le due delegazioni.
In particolare, lo scultore alpino “di casa”, Roberto D’Alessandro, ha realizzato due opere incise nel legno per i due gruppi, nelle quali sono raffigurati i simboli che contraddistinguono i paesi gemellati (il ponte sulla ferrovia sull’Adda da un lato, e la Torre cistercense di Casanova sull’altro).
Oltre a ciò, uno scambio di targhe celebrative tra i due sindaci. I “gemelli” di Paderno d’Adda hanno invece portato in dono in terra abruzzese un’opera raffigurante la deposizione di Cristo dalla Croce (presente nella chiesetta di Paderno d’Adda), e una raccolta di prodotti tipici lombardi, tra i quali spiccano delle forme di taleggio, dei salumi, del vino e altre prelibatezze e leccornie.
Terza tappa della serata, la cena organizzata al ristorante Nonno Liborio nel centro di Villa Celiera, dove gli alpini padernesi hanno potuto assaggiare, in un clima di grande amicizia e convivialità, e tra canti e balli, le specialità tipiche del posto conosciute in tutta Italia, ossia i celeberrimi maccheroni alla molinara, le “pallotte cace e ove”, e la “pizza dolce”.
Coinvolgente per tutti i presenti, la simpatica “intrusione” della Tribù di Farindola, band di musiche e canti popolari armata di strumenti musicali fatti a mano con gli utensili e gli attrezzi più disparati, da una moka per il caffè, a degli imbuti, passando per contenitori in latta o addirittura uno stropicciatoio da lavandaia.