Ormai è passato un anno dalla fine della tredicesima edizione di Amici che ha consacrato lui e i suoi compagni di gruppo dei Dear Jack come nuovo fenomeno musicale a livello italiano. E anche se la vittoria finale del talent show di Canale 5, condotto da Maria De Filippi, andò alla calabrese Deborah, per il batterista pescarese Riccardo Ruiu è cominciata una nuova vita insieme ai compagni di band Alessio Bernabei (voce), Francesco Pierozzi (chitarra elettrica e acustica), Lorenzo Cantarini (chitarra elettrica) e Alessandro Presti (basso), fatta di continui viaggi, notti in albergo, serate di musica, pomeriggi a firmare autografi a migliaia di fan scatenate. In mezzo a tutto questo anche la soddisfazione di un doppio disco di platino per l’album d’esordio del gruppo “Domani è un altro film”, il settimo posto al Festival di Sanremo e la pubblicazione del secondo album “Domani è un altro film (seconda parte)”.
È cambiata la tua vita in questi dodici mesi?
«La mia vita è cambiata tantissimo. Quando torno due giorni a casa mi sembra una fortuna. Solo un anno è passato da quel periodo ma mi sembra che sia passata una vita, un’eternità».
Come ti senti rispetto al periodo di Amici?
«Mi sento più lucido rispetto allo scorso anno. Inoltre mi sento cresciuto sia umanamente che professionalmente e ogni mattina ringrazio per quello che mi sta succedendo».
La scorsa settimana siete stati ospiti ad Amici. Come è stato tornare sul luogo del delitto?
«È stato molto bello, come rivedersi dall’alto, tutta un’altra sensazione. È stato come rientrare a casa. Tanta soddisfazione nel tornare ma anche tanta fatica, e poi c’era Owen Wilson come quarto giudice, un vero mito. Noi abbiamo duettato benissimo con Luca, ma sono tutti ragazzi fortissimi».
Come gestisci il rapporto con la sopravvenuta popolarità?
«Il rapporto con la popolarità mi sembra strano, ma io sono consapevole di avere solo la fortuna di fare quello che mi piace. Ma mi è anche capitato che ci fosse gente ad aspettare sotto casa qui a Pescara. Devo imparare a gestire questi aspetti perché io tendo ad assecondare tutti».
I prossimi impegni?
«Tra le prossime tappe la partecipazione al Music Award, il 3 luglio al parco della Musica di Roma, il 25 agosto a Taormina e il 31 agosto all’Arena di Verona. Poi ripartirà il tour invernale per il quale stiamo preparando diverse cose interessanti. Per il DearJackTour2015 sto apportando grandi modifiche alla mia strumentazione, utilizzerò: batterie DrumSound, piatti Ufip, bacchette Promark, pelli Evans ed effettistica Roland».
Il rapporto con la tua famiglia?
«Quando li sento sono contenti, siamo spesso in contatto. Mi fa piacere che mio padre sia tornato anche lui a suonare la batteria con la sua band».
Tornerete per un concerto a Pescara?
«Sì, nel tour invernale ci sarà una tappa pescarese, ma questa volta mi aspetto e ci aspettiamo il tutto esaurito. Lo scorso inverno al palazzetto Giovanni Paolo II c’erano mille persone quando la capienza era di duemila. A Pescara le persone sono cordiali e calorose e la prossima volta mi aspetto che non ci siano biglietti invenduti. Conto sul sostegno pieno della mia città».
L’ultima: è davvero emozionante salire sul palco di Sanremo?
«Indimenticabile il momento prima di entrare, è un’emozione fortissima, è una questione di pathos sapendo che ti stanno guardando 12 milioni di persone da casa».
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