Sarà in scena a partire da domani, 27 marzo, e fino a domenica 29 al Piccolo Teatro Guascone, lo spettacolo “Tu sei mio fratello”, scritto e interpretato da Orazio Di Vito con la collaborazione registica di Raffaella Cardelli. Ed è proprio lei a fornire qualche anticipo sulla pièce che sarà presto in scena.
« Lo spettacolo racconta fatti realmente accaduti in uno spazio di circa 50 minuti: storie che si sovrappongono nell’arco di 90 anni e un unico denominatore, ovvero che mentre qualcuno ci dice che l’altro va eliminato, ci sono altri esseri umani che dicono esattamente il contrario ».
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L’idea della messinscena nasce da uno studio portato avanti sulla percezione de “l’altro” e sul diffuso sentimento di “alterità” che ha pervaso la zona dei Balcani negli anni ottanta e novanta del XX secolo, mentre l’Europa era intenta a seguire la caduta del muro di Berlino, città simbolo di uno Stato che aveva, solo cinquanta anni prima, dichiarato guerra al mondo e l’aveva fatto in nome di una persecuzione feroce e sanguinaria verso “l’altro”. I Balcani si avviavano verso un conflitto fratricida che aveva come unico scopo la soppressione de “l’altro”.
In scena ci sarà un solo attore, ma la trama si snoderà come un viaggio attraverso due diverse culture, i Balcani ed il Maghreb, che però hanno molto in comune, a partire dai padri fondatori della propria religione. Un viaggio che scorre su un doppio piano spaziale dove due vicende si intrecciano negli stessi istanti a distanza di centinaia di chilometri.
Con un topic insolito, o quantomeno poco “trafugato”, lo spettacolo Tu sei mio fratello non intende essere un caso isolato, ma va inserito nell’ambito di un progetto di più ampio respiro che la compagnia cercherà di concretizzare entro il prossimo autunno, come spiegato dalla stessa Cardelli.
« Il progetto prevede una serie di eventi, anche enogastronomici, musicali e tavole rotonde, e si chiama Balcan che è una parola che significa miele e sangue. Bene, fino ad oggi si è forse tanto parlato del sangue, noi ci concentreremo sul miele, attraverso la chiave del multiculturalismo. La città di Sarajevo ha reso possibile questa cosa dal 1500 e vorremmo trasmettere il concetto che il multiculturalismo è concreto e possibile ».
Non manca l’appoggio dell’amministrazione, e l’incitamento a proseguire le attività arriva proprio dal primo cittadino, il sindaco Marco Alessandrini, che non ha risparmiato parole di apprezzamento per il lavoro svolto negli anni dalla compagnia e per questo nuovo appuntamento.
« Conosco da vicino il Teatro dei Guasconi », ha affermato Alessandrini, « che si fa portatore di temi sempre fuori dal coro e vicini alla realtà da raccontare, com’è accaduto nel caso dello spettacolo Banditen. Ci piace anche l’idea di questa nuova rappresentazione, che è peraltro vicina a tematiche che ci riguardano, la multiculturalità, la cittadinanza vasta, l’invito a confrontarsi con questo modo di raccontare e far sentire temi così pressanti ». Anche l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo si è detto molto interessato al prolifico lavoro dello spazio dei Guasconi e ai progetti portati avanti finora, con un impatto, anche sociale, che va crescendo con gli anni.
L’appuntamento è dunque per il 27 e 28 marzo alle ore 21.30 e il 29 marzo alle 18.00 presso il Piccolo Teatro Guascone, in via dei Marsi, 41.
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