Hotel Rigopiano, una poesia in ricordo di quanto avvenuto nella struttura ricettiva di Farindola, della tragedia del 18 gennaio 2017, con la valanga che travolse l’hotel provocando la morte di 29 persone.
La scrittrice Daniela Sasso ha composto una poesia, Confini sconfinati, su quella che è e resterà una ferita indelebile per l’Abruzzo e non solo.
La poesia è contenuta anche nel suo libro “Giusto il tempo di un per sempre”
Confini sconfinati.
Le dita gelate nella neve fitta.
Il silenzio a volte assorda.
La paura annienta.
Non c’è più niente.
Solo bianco.
Non é rimasto più niente.
Buio.
Paura.
Voci lontane.
Anime tremanti.
Nessuno verrà a salvarci.
Ho freddo.
Fame.
É tutto così difficile.
Non voglio fermarmi.
Non posso fermarmi.
Devo continuare a scavare.
Ci dovrà essere per forza una vita da salvare.
Gli occhi tremano.
Non so se ho ancora la capacità di sentire il calore.
Non so più ascoltare.
La sua mano ha smesso di stringermi.
Nemmeno un lamento.
Mai più un bacio.
Poi la luce ha filtrato.
Piccole braccia innocenti hanno stretto
divise catarifrangenti.
Confini sconfinati.
I cuori che amano.
Nelle bocche che pregano.
Le madri che sperano.
Le mani che aiutano.
Resta l’amore
Ché la morte non ha vinto.
Confini sconfinati.
Di ciò che mai potrà tornare.
Di ciò che mai potrà finire.
Dei ricordi che non si potranno cancellare.
Hotel Rigopiano Farindola (PE) 18 Gennaio 2017
Daniela Sasso