Si è conclusa domenica sera, 23 ottobre, la nona edizione del Festival Mediterraneo della Laicità con la consegna del premio “Laici per il Mediterraneo 2016” ai promotori del progetto “Corridoi Umanitari”. Il Festival, che si è tenuto dal 21 al 23 ottobre nella cornice dell’Aurum di Pescara, ha assegnato il premio finale all’avvocato Ilaria Valenzi, in rappresentanza del progetto “Corridoi Umanitari” del quale ha curato gli aspetti legali e attivamente partecipa alle fasi di accoglienza dei rifugiati che giungono nel nostro Paese.
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I corridoi umanitari sono frutto di un Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese.
A consegnare il premio è stato Constantino Camblor, Presidente della Croce Rossa Italiana del Comitato di Cepagatti. Comitato che ha organizzato la #Humanity4Refugees, Missione Umanitaria che nel giugno 2016 ha consegnato aiuti per soccorrere le migliaia di persone contenute all’interno dei campi di accoglienza ai confini tra la Grecia e la Macedonia (Fyrom), consegnando beni di primissima necessità destinati perlopiù a donne e bambini. Durante il Festival, è stata allestita la Mostra fotografica che racconta, con gli scatti dei fotografi Lorenzo Di Gregorio e Ibrahim Malla, la Missione Umanitaria in Grecia.
“Corridoi Umanitari” è un progetto-pilota, il primo di questo genere in Europa, e ha come principali obiettivi: evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo; consentire di entrare in Italia in modo sicuro per sé e per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane.
I corridoi umanitari sono il frutto di una collaborazione ecumenica fra cristiani cattolici e protestanti: Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche, Tavola valdese hanno scelto di unire le loro forze per un progetto di alto profilo umanitario. I corridoi umanitari prevedono l’arrivo nel nostro Paese, nell’arco di due anni, di mille profughi dal Libano (per lo più siriani fuggiti dalla guerra), dal Marocco (dove approda gran parte di chi proviene dai Paesi subsahariani interessati da guerre civili e violenza diffusa) e dall’Etiopia (eritrei, somali e sudanesi).
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