Da 11 anni è testimonial dell’associazione Adricesta Onlus e ogni volta che viene chiamato per dare il suo contributo non si tira mai indietro.
Parliamo dell’attore e regista napoletano Alessandro Preziosi, 42 anni, molti dei quali spesi tra il palco di un teatro e i set cinematografici e televisivi.
È stato diverse volte a Pescara, le piace la nostra città?
«Credo che Pescara sia una città urbanisticamente molto complessa, si potrebbe fare molto, ma molto di più. Lo spirito dei pescaresi fa sì che tutto più o meno venga vissuto in maniera abbastanza leggera e improvvisata, e questo vuol dire che è, da napoletano, una città che ha una sua anima indipendente da quella che è poi la condizione in cui vive la città. Potrebbe essere una città insomma nella quale si potrebbe vivere molto meglio di come è».
Com’è nata la sua passione per la recitazione?
«La mia passione per la recitazione è nata più per intuito che come una vera e propria passione. Non volevo fare l’attore, avevo altre idee, avrei voluto fare il cantante, il giornalista, avevo sicuramente una grande passione nella comunicazione, avrei potuto fare il portavoce di qualche presidente di un grande Stato o scrivere dei discorsi per Scalfaro, Cossiga. Poi però la passione per la recitazione mi ha…diciamo rapito, grazie anche alle persone che mi hanno seguito e valutato nelle varie scuole di recitazione che ho frequentato, le stesse che poi mi hanno dato questa grande possibilità di provarci».
Quali sono i personaggi che ha interpretato a cui si sente più legato?
«I personaggi ai quali mi sento più legato sono sicuramente: il primo, in cui ho interpretato una donna, Gretel di “Hansel e Gretel”, quel personaggio mi ha dato in Accademia il grande senso dell’essere altro da me; interpretavo una ragazza più adulta ed è questa la caratteristica del personaggio perché, mentre Gretel di solito è una bambina piccola, la Gretel che noi avevamo immaginato, era una bambina di una corporatura abbastanza grande, aveva gli occhi azzurri, le lentiggini etc. per cui, in questa trasformazione, sicuramente è il personaggio che, potrei dire, mi ha più entusiasmato. Poi chiaramente ci sono stati i classici da Amleto, Cyrano, il Consalvo dei Vicerè ma…Gretel non si scorda mai».
Lei è testimonial dell’associazione Adricesta Onlus (Associazione Donazione Ricerca Italiana Cellule Staminali Trapianto e Assistenza). Qualche settimana fa si è tenuto a Pescara un evento dedicato ai bambini ospedalizzati. Com’è cominciata la sua collaborazione con Adricesta Onlus?
«La nostra collaborazione inizia 11 anni fa ed è stato un viaggio all’interno della condivisione e, posso assicurare, che condividere un obiettivo in maniera così costante oggi è una rarità, soprattutto in organizzazioni che non hanno scopo di lucro. Il festeggiamento che c’è ogni anno è un modo per ricordare non solo l’impegno, ma anche la bontà d’animo, la freschezza con la quale questa associazione persegue i suoi obiettivi, che non saranno certo di cambiare il mondo ma, almeno di migliorarlo, questo sì».
Quanto è importante e qual è, secondo lei, il modo giusto di stare vicino a chi soffre in un’epoca come la nostra in cui vige un certo egoismo?
«Mah, il modo migliore per stare vicino a chi soffre è superare il proprio egoismo, è quella la scommessa».
Tre pregi e tre difetti di Alessandro Preziosi?
«Generosità, onestà e pazienza i pregi, l’essere impaziente, impulsività e l’essere impermeabile i difetti».
Quali sono i suoi progetti futuri?
«Dedicarmi alla mia vita con più attenzione».
Un messaggio per i lettori di PescaraPost che la seguono?
PescaraPost? Ricordatevi di attaccare bene il francobollo. Un abbraccio forte a voi tutti e fate volontariato con Adricesta! Ciao».