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Usura e tentata estorsione a disoccupato: nei guai padre e figlio

Usura e tentata estorsione ai danni di un uomo disoccupato: queste le accuse delle quali dovranno rispondere due persone, rispettivamente padre e figlio, denunciate dalla polizia.
Protagonisti della vicensa, un 54enne residente a Montesilvano e il figlio 35enne, entrambi già noti alle autorità e denunciati in stato di libertà.
La vittima sarebbe invece un 50enne di Chieti disoccupato.

Le indagini sono partite in seguito alla denuncia sporta dal 50enne e, stando alle ricostruzioni degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Chieti, tutto è partito quando la vittima, in difficoltà economiche, si sarebbe rivolta a un “amico” per un prestito in contanti di 3mila euro (ottenuto in 3 soluzioni da mille euro ciascuna negli ultimi 2 anni).

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La vittima avrebbe dichiarato di aver restituito gran parte del debito.
Il presunto usuraio, però, a ogni “rata” ricevuta, avrebbe però sempre tenuto conto del debito iniziale, considerando, secondo quanto emerso, le cifre corrisposte dalla vittima come “versamento di interessi maturati”.

E le pressioni per ottenere il denaro sarebbero aumentate col tempo. Ad aprile la vittima, oltre alle ricariche periodiche sulla PostePay del creditore, avrebbe addirittura consegnato la propria tessera Rei (Reddito di Inclusione), con relativo codice pin. In tal modo l’aguzzino avrebbe prelevato 180 curo mensili personalmente, sostituendosi illecitamente al vero avente diritto.

Oltre a ciò, il padre denunciato avrebbe preteso che la vittima abbandonasse il proprio appartamento per collocare la famiglia di suo figlio, e gli atteggiamenti sarebbero divenuti sempre più intimidatori.
La vittima si sarebbe pertanto rivolta alla polizia, e da lì sono partite le indagini.

Durante queste ultime, eseguite dalla Squadra Mobile, sarebbero stati trovati riscontri alle dichiarazioni fornite dalla vittima, oltre al rinvenimento, in casa dei denunciati, la tessera Rei sottraatta alla vittima. La tessera verrà restituita pertanto al legittimo benbeficiario.