Una lettera indirizzata al governatore Luciano D’Alfonso e al manager della Asl Claudio D’Amario per denunciare la grave carenza di personale dell’ospedale di Tocco da Casauria.
È quella inviata dal presidente della Provincia Antonio Di Marco dopo aver raccolto, a seguito di un sopralluogo effettuato lunedì 6 luglio, le istanze del personale medico e del sindaco Luciano Lattanzio. La realtà del presidio ospedaliero è in chiaroscuro: da una parte è all’avanguardia, segnata in positivo dalla digitalizzazione (reparto di radiologia) e da un instancabile lavoro (35/40 prelievi al giorno nel laboratorio analisi). Nel polo sanitario, nello specifico, confluiscono le attività di: Unità Operativa di Medicina del Lavoro; ambulatorio di Medicina dello Sport; medicina di base specialistica ambulatoriale; ambulatorio Malattie Metaboliche /Diabetologia; day-service Endocrinologia /Diabetologia – Area Maiella Morrone; servizio RSA (40 posti letto); Centro Salute Mentale; punto prelievi; consultorio; servizio radiologia/ ecografi; e. SerT.
Quest’ultimo reparto è un vero fiore all’occhiello del nosocomio: 1000 utenti censiti, 120 somministrazioni al giorno e 176 utenti in carico allo stato attuali, provenienti da tutti i comuni limitrofi (come Bolognano, Manoppello, Letto, Scafa, Bussi e gli altri).
Queste le parole del presidente Di Marco nel commentare l’invio della missiva:
«Come tutte le grandi realtà, però, ha bisogno di un ulteriore livello di attenzione. Il direttore sanitario, Antonio Greco, ci ha illustrato nel dettagli i problemi che sono costretti ad affrontare quotidianamente, uno su tutti, la carenza di personale. Al momento esiste una grave carenza di personale infermieristico, 10 operatori, dovuto in parte a mancato rinnovo di incarichi professionali a tempo determinato e mancato turnover per pensionamenti, che rende spesso impossibile la formulazione dei turni di servizio, soprattutto quando si aggiungono evenienze come insorgenza di malattie e necessità a godimento di ferie irrinunciabili. Il dottore Greco, inoltre, mi ha segnalato la mancata attribuzione di 5 ore/settimanali di specialistica ORL e 12 ore/settimanali di specialistica ecografia, che certamente contribuiscono ad allungare le già chilometriche liste di attesa. Ho ritenuto doveroso, quindi, esortare gli enti preposti a considerare con la dovuta attenzione tale situazione di disagio e favorire soluzioni tali da permettere il necessario adeguamento organizzativo al continuo evolversi dei bisogni assistenziali delle aree interne, adottando misure utili a scongiurare difficoltà nell’erogazione di servizi così rilevanti per i cittadini».
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