Il paventato spostamento del terminal bus di Roma dalla stazione Tiburtina a quella di Anagnina al centro delle preoccupazioni della Cna Abruzzo.
Il possibile passaggio del capolinea degli autobus in arrivo e in partenza dall’Abruzzo con destinazione Roma da Tiburtina ad Anagnina rappresenta, per la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa abruzzese, una “decisione che preoccupa”.
A specificare le ragioni della Cna Abruzzo, il presidente regionale Savino Saraceni.
Ecco qui di seguito la nota diffusa da Cna Abruzzo nella quale il presidente Saraceni specifica le ragioni a sostegno della tesi contraria allo spostamento del terminal bus della Capitale:
«Una decisione che preoccupa per i pesanti riflessi che potrà avere sulla mobilità delle persone, ma anche sull’economia della nostra regione, da sempre legata ai flussi quotidiani con la Capitale». Lo dice il presidente regionale di Cna Abruzzo, Savino Saraceni, a proposito dell’annunciato spostamento dell’area della Stazione Tiburtina e quella dell’Anagnina, a Roma, del terminal bus: una decisione, a detta di Saraceni, «che appare destinata ad assestare un colpo durissimo ai pendolari che quotidianamente si recano a Roma da tutto l’Abruzzo, ma anche a rendere più complicati i flussi che dalla Capitale si dirigono in Abruzzo per turismo, affari o altro».
«Non è certamente nostro compito entrare nel merito di questioni che riguardano l’assetto della città di Roma. A noi preme solo ricordare che l’ipotesi prospettata, ovvero l’area della stazione Anagnina, è molto distante dal centro di Roma; che l’attuale assetto della linea A della metropolitana romana, così com’è, difficilmente sopporterebbe un flusso decuplicato di utenti; che una misura del genere scoraggerebbe l’uso dei mezzi pubblici per raggiungere Roma, con la conseguenza di riversare nella città un enorme flusso di auto, con danni all’ambiente e alla mobilità; che l’obsoleto sistema di collegamenti ferroviari tra l’Abruzzo e Roma non rappresenta alternativa alcuna alla modalità su gomma; che la stazione ferroviaria di Roma Tiburtina è uno dei maggiori hub dell’alta velocità». Saraceni conclude invitando «l’amministrazione Raggi a tornare sui suoi passi, studiare un’alternativa meno penalizzante, proporre un sistema della mobilità in grado di far fronte non con promesse a futura memoria alle esigenze di mobilità verso Roma di quanti ogni giorno si recano nella Capitale».
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