Ztl a Pescara e rider, permessi per chi effettua consegne: aggiornamenti.
Nella giornata di oggi, lunedì 15 marzo 2021, il Comune di Pescara e l’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia hanno fornito alcuni dettagli relativi all’eventuale concessione di permessi per chi effettua consegne in delivery per raggiungere abitazioni o uffici all’interno delle zone a traffico limitato.
Di seguito la nota integrale diffusa dal Comune di Pescara sulla questione degli eventuali permessi per i rider nelle Ztl della città adriatica, con le parole dell’assessore Luigi Albore Mascia:
In una fase in cui l’economia cittadina ha bisogno di sostegno diventa necessaria una flessibilità nella gestione della mobilità, con particolare riguardo alla possibilità di dare, a chi effettua consegne in delivery, l’opportunità di raggiungere abitazioni o uffici posti all’interno delle zone a traffico limitato.
“Si tratta di un’esigenza che da un lato sostiene locali e ristoratori locali che, in questo periodo, hanno proprio nei pasti recapitati a domicilio l’unica possibilità di guadagno – afferma l’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia – Dall’altro lato c’è la volontà di diminuire le difficoltà dei rider che proprio sulla rapidità di consegna fondano la loro economia”.
Va precisato che attualmente per rapide operazioni di carico e scarico merci con sosta breve le zone a traffico limitato sono aperte dalle 6 alle 9, dalle 13 alle 16 e dalle 21 alle 22: sarebbe quindi una necessità collegata ad orari molto limitati e, proprio per questo, stiamo ragionando con gli uffici sulle soluzioni da adottare per armonizzare le diverse esigenze.
“Cercheremo di avere anche dati concreti su cui elaborare un progetto – sottolinea l’assessore Albore Mascia – anche in considerazione del fatto che quello del delivery può essere un sistema che aiuta anche persone anziane e con ridotte capacità di movimento. In città le ztl sono aree di estensione limitata, che vengono prevalentemente attraversate da rider che utilizzano la mobilità leggera, biciclette soprattutto, quando è possibile i monopattini. Dovremmo quindi prendere in considerazione chi si sposta in moto e, ma sono molti di meno, chi utilizza l’auto. Vorremmo avere anche un’idea di quante sono le persone coinvolte nell’attività di consegna. Lo scopo è sicuramente quello di evitare abusi, ma come amministrazione non possiamo certo agevolare il lavoro irregolare: è dunque per noi fondamentale individuare un sistema che faciliti chi ha un rapporto di collaborazione, se non di dipendenza, con le imprese, nelle more della definizione di una contrattazione di settore”.
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