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Truffa milionaria, ditta “fantasma” si fa consegnare veicoli e prova a rivenderli a Pescara

Una truffa milionaria è stata scoperta dalla polizia di Pescara.
Nello specifico le indagini si sono svolte tra l’Abruzzo e l’Umbria, e avrebbero coinvolto due persone e una società “fantasma”.

In base alle risultanze delle indagini, risultano indagati per i reati di truffa aggravata e appropriazione indebita L.L., 47enne, originario di Chieti ma residente a Giulianova, e S.D., 41enne di Isernia, nei confronti dei quali il Gip del Tribunale di Perugia su richiesta della Procura perugina ha emesso una misura cautelare con il sequestro preventivo delle quote di una società di Umbertide, in provincia di Perugia.

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Le due persone, rispettivamente amministratore e socio di maggioranza della ditta coinvolta nelle indagini, stando a quanto scoperto, avrebbero, in concorso con altre persone,  falsificato i bilanci della società facendola apparire come attiva ed economicamente florida, quando in realtà era di fatto inesistente.

Tali azioni avrebbero pertanto tratto in inganno istituti di credito, società finanziarie e aziende, i quali avrebbero stipulato numerosi contratti per la concessione di crediti, per il noleggio di autoveicoli in leasing e per la fornitura di merci.
Gli indagati si sarebbero appropriati di tutti i beni in questione senza restituirli.

Proprio per quanto concerne gli autoveicoli, i due indagati avrebbero da un lato cessato di corrispondere i canoni di locazione pattuiti con le società finanziarie, e dall’altro provato a rivenderli, anche all’estero, attraverso l’utilizzo di documenti falsi.
In tale contesto, sono state sottoposte a sequestro preventivo ben 5 auto per un valore di circa 300mila euro.

Per quanto concerne i veicoli, gli indagati avrebbero provato a “piazzarne” uno a Pescara, e da lì sarebbero partite le indagini (prima da parte della Procura di Pescara, e poi trasmesse, per competenza, a quella di Perugia).
Alla luce di quanto emerso il Gip di Perugia ha emesso un decreto di sequestro preventivo delle quote sociali della società coinvolta nelle indagini, oltre che di 20 autoveicoli e di 5 mezzi meccanici di cui gli indagati si sarebbero appropriati, per un valore totale che si attesta su circa 600mila euro.

Perquisizioni personali e domiciliari sono state inoltre eseguite con la collaborazione delle questure di Perugia, Teramo, Isernia e Campobasso.