Tutto sarebbe iniziato il 10 marzo scorso quando l’uomo, un 54enne di Spoltore, ha dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso di Pescara per delle emorragie interne. Convinto che non fosse nulla di grave è tornato a casa non temendo nessun altro tipo di problema. Ma da quella data le richieste di intervento al 118 per problematiche dello stesso tipo si sono susseguite, per ben 5 volte, fino alla decisione dei medici del pronto soccorso di ricoverare l’uomo nel reparto di Ematologia.
Per guardare la galleria di foto basta cliccare sull’immagine in basso:
Dai controlli però non si riusciva a comprendere l’origine e la natura di quei problemi di salute, fino a quando, lo scorso 18 luglio, il primario del reparto ospedaliero, Paolo Di Bartolomeo, decide di inviare un campione di sangue al centro antiveleni di Pavia. Il risultato che arriva pochi giorni dopo segnala una presenza eccessiva o quanto meno anomala, nel sangue del principio attivo del Coumadin, un medicinale anticoagulante utilizzato per lo più in pazienti con problematiche cardiache.
Parallelamente a questa ricostruzione, va ricordata l’indagine avviata dai carabinieri della Compagnia di Pescara, portata avanti dal tenente Antonio Di Dalmazi, riguardo a D.L.R., la donna 42enne che la sera del 28 giugno scorso venne brutalmente aggredita da 2 uomini. Ma fin dall’inizio il racconto della donna non convinse i militari dell’Arma, anche per alcune denunce per truffa che la donna avrebbe avuto contro, e per questa ragione hanno avviato un’opera di intercettazione sia del suo telefono che quello del figlio, M.G., 22 anni.
Dall’ascolto delle telefonate si è intuito come i due avessero messo in piedi quello che avrebbe potuto essere il delitto perfetto: si erano infatti procurati delle ricette mediche false e avevano riprodotto i timbri di alcuni medici al fine di presentarsi in diverse farmacie di Pescara e Montesilvano per l’acquisto delle scatole di Coumadin e di dosi di adrenalina, adrenalina con la quale far aumentare la pressione sanguigna e dunque provocare emorragie letali. Nel corso dei mesi hanno somministrato all’uomo da 3 a 5 pastiglie per volta, quando la terapia prevede al massimo 3/4 o una pastiglia. La conseguenza è che il 54enne aveva il valore della protobina a 23 (sotto a 10 si verifica un’emorragia cerebrale) quando normalmente dovrebbe essere di 100.
Oltre a sciogliergli all’interno di bevande come il Gatorade questo medicinale, madre e figlio hanno anche assoldato 2 uomini, uno di questi un colombiano residente a Silvi, M.Z.E.A. finito agli arresti domiciliari, che hanno aggredito brutalmente l’uomo con una mazza da baseball mentre faceva rientro a casa il 10 luglio. L’obiettivo era quello di provocare delle ferite sia interne che esterne che avrebbero così provocato la morte del 54enne, che però è stato in grado di reagire malmenando a sua volta gli aggressori.
La coppia ha comunque proseguito nel piano ma i carabinieri del Nas sono però riusciti nel frattempo a rintracciare le farmacie all’interno delle quali fosse stato comprato il Coumadin e dai filmati comprendere anche chi aveva presentato le ricette, il figlio 22enne della donna. Anche durante la degenza in ospedale madre e figlio hanno indotto l’uomo a bere bevande al cui interno erano disciolte pastiglie di Coumadin. I medici nel frattempo però l’hanno tenuto in vita grazie alla somministrazione di un antidoto, la vitamina k.
La storia è andata avanti fino a ieri, sabato 23 luglio, quando la coppia è stata arrestata con l’accusa di tentato omicidio. Dalla perquisizione domestica sono stati trovati ricette e timbri falsi e il computer con il quale sono state realizzate le ricette. Il movente, per il quale sono ancora in corso delle indagini, del tentato omicidio sarebbe di natura personale e passionale.