Una quindicina di persone, residenti della zona, stava assistendo oggi pomeriggio intorno alle 15, giovedì 1 settembre, al taglio di uno degli storici pini presenti all’esterno dello stadio Adriatico-Cornacchia di Pescara. Qualcuno ha provato a chiedere spiegazioni circa la motivazione che ha portato al taglio di quell’albero e non ricevendo risposta (e non essendo presente alcun cartello esplicativo) i cittadini hanno chiamato la polizia municipale al fine di verificare la regolarità del cantiere.
Ma la polizia municipale non si è vista, al contrario è giunto il dirigente comunale Giuliano Rossi che avrebbe chiamato gli agenti della Digos per far identificare i cittadini e gli attivisti del Coordinamento SalviAmo gli alberi che erano nel frattempo giunti (anche il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo del M5S era presente).
Taglio del alberi, il Comune chiama la DIGOS per identificare pericolosi cittadini, i bambini piangono davanti all’abbattimento di un pino maestoso.
Oggi pomeriggio alle 15 circa allo stadio si sono radunati una quindicina di cittadini, poi raggiunti da alcuni attivisti del Coordinamento SalviAmo gli alberi. Dopo diverso tempo in cui i cittadini chiedevano lumi (non c’era alcuna scritta sui mezzi nè cartelli) i cittadini hanno chiamato i Vigili Urbani per chiedere la verifica della regolarità del cantiere, anche per il rispetto delle norme nel cantiere sulla tanto decantata sicurezza. I vigili non sono venuti.
«Grazie allo zelo del suo intervento», fa sapere il Coordinamento SalviAmo gli alberi, «il dirigente Rossi ha potuto dare avvio al taglio di un pino maestoso da oltre 50 anni allo stadio che, in qualsiasi città sarebbe stato oggetto di approfondimenti di ogni tipo prima di tagliarlo, anche perché lo stato vegetativo non sembrava tale da farlo apparire a rischio crollo immediato come testimoniano le immagini. Qui è bastata un’analisi visiva speditiva quando tutti i comuni procedono con le analisi strumentali. I bambini presenti sono scoppiati a piangere davanti al lavoro delle motoseghe. Siamo senza parole per come si sta procedendo e dall’atteggiamento di chiusura del Comune. Forse hanno paura che l’analisi strumentale, dal costo di 24 euro a pianta, smentisca la necessità di tagliarli?».