Gli studenti del liceo Misticoni annunciano la mobilitazione dopo l’assemblea straordinaria di oggi, mercoledì 25 novembre.
È venuto fuori un documento nel quale, in merito alla sicurezza scolastica, si vieta agli studenti di sostare nei piani durante la ricreazione, mancando di fatto al dovere che la scuola ha di promuovere attività sociali scritte nello statuto.
«Il piano di sicurezza», fa sapere Federico Stigliano, studente dell’Artistico e militante del Collettivo Studentesco Pescara, «non è stato consegnato né consultato dagli studenti che non sono stati neanche ascoltati per queste modifiche al regolamento d’istituto».
Queste le nuove norme stabilite:
- obbligo di ricreazione all’interno delle classi;
- obbligo di un registro per le persone che vanno in bagno (le quali possono usufruirne massimo 2 volte al giorno);
- divieto di uscita per il bagno durante la ricreazione (è chiuso a chiave).
- Queste decisioni perché l’edificio che ospita il liceo Misticoni sarebbe pericolante.
«È così da ormai 11 anni circa», fa notare Stigliano, «e le istituzioni hanno, purtroppo, peggiorato la situazione introducendo nuovi corsi senza dare a disposizione della scuola una sede dove praticare questi. Siamo stanchi delle promesse mai mantenute per la messa in sicurezza del Misticoni e di una sede alternativa per il corso musicale. Ci sono stati dati 500mila euro per la messa in sicurezza dell’edificio e vogliamo che i lavori inizino immediatamente. Ci rifiutiamo di entrare in una scuola che potrebbe ferire o togliere la vita a qualunque ragazzo o adulto. Siamo stanchi di vivere nella paura di tutto questo, in una scuola che contiene 600 persone in una struttura per 300. siamo stanchi dell’incapacità delle istituzioni nel risolvere un problema ormai consolidato negli anni. La preside ha minacciato denunce e sospensioni però i ragazzi hanno svolto lo stesso l’assemblea nei locali interni della scuola, a causa della ristrettezza degli ambienti, un ragazzo dopo 50 minuti di assemblea si è sentito male, per far entrare l’aria sono stati costretti a forzare la porta d’emergenza; inoltre la chiusura dei bagni e l’assenza di acqua dai rubinetti ha impedito un primo soccorso tempestivo. Successivamente è sopraggiunta un’ambulanza per soccorrerlo e fortunatamente non ci sono state complicazioni. La preside ha ribadito le minacce e sono state segnate varie note ai ragazzi che sono rientrati in classe».
Gli studenti annunciano che decideranno nei prossimi giorni come proseguire la protesta.