Prende ufficialmente il via la Scuola Popolare ideata e organizzata dal Sel Pescara.
Nelle ultime ore sono state infatti ufficializzate le modalità di iscrizione alla scuola da parte degli studenti delle superiori in difficoltà economica e didattica.
Saranno circa venti gli insegnanti che hanno deciso volontariamente di prendere parte all’iniziativa e fornire ripetizioni gratuite per le principali materie di studio.
Tra gli insegnamenti già attivati figurano matematica, filosofia, pedagogia, psicologia, storia, fisica, scienze della terra, geografia astronomica, musica, economia aziendale, biologia, diritto, informatica, disegno, sociologia.
Per procedere con l’eventuale iscrizione alla Scuola Popolare, bisogna chiamare il numero di telefono 333 9295475.
I genitori degli studenti interessati ai corsi potranno compilare i moduli di iscrizione ogni giovedì tra le 18 e le 19,30.
Le lezioni e le varie attività connesse saranno svolte a Pescara, in via Piave, 129, all’interno della sede di Sel Pescara.
Per coloro che desiderano ottenere ulteriori informazioni sull’iniziativa appena descritta, è possibile visitare i siti www.selpescara.org oppure www.scuolapopolare.it, oppure contattare Roberto Ettorre via mail all’indirizzo info@selpescara.org.
Roberto Ettorre, coordinatore comunale di Sel Pescara, ha così spiegato i dettagli della nuova Scuola Popolare:
«La Buona Scuola di Renzi non affronta i veri problemi dell’istruzione. I nodi sono ben altri: la dispersione scolastica e una bassissima mobilità sociale. La Scuola deve tornare ad essere con forza un potente strumento di mobilità sociale verso l’alto, deve formare e non selezionare, deve educare cittadini liberi in grado di produrre giudizi compiuti e, in special modo, deve aiutare i ragazzi più deboli a far emergere le loro potenzialità. Per dirla alla Don Lorenzo Milani: noi non vogliamo una Scuola che sia come un ospedale che cura i sani, la nostra iniziativa parte proprio da questo presupposto e rivendica una maggiore attenzione da parte della politica ai temi dell’istruzione che, a nostro avviso, deve rimanere pubblica e laica».