Come annunciato, nella mattinata di oggi, mercoledì 20 gennaio, una manifestazione di protesta è stata organizzata davanti al Comune di Pescara.
Tra i partecipanti, il sindacato della Cgil e l’associazione Carrozzine Determinate.
Per vedere la galleria di foto in diretta dalla protesta, clicca sull’immagine qui di seguito:
Alla base della manifestazione, iniziata intorno alle 10:30 sulla scalinata di Palazzo di Città, i paventati “tagli” alle prestazioni relative alle politiche sociali da parte del Comune.
I numerosi manifestanti, oltre a “invadere” pacificamente la scalinata e il piazzale davanti all’ingresso del Comune, hanno esposto bandiere e striscioni per manifestare il proprio dissenso.
Tra questi, uno striscione con scritto “Il Comune abbandona gli anziani e i disabili”.
La protesta si è poi “spostata” all’interno della struttura; i manifestanti hanno infatti ottenuto un incontro con l’assessore Diodati.
L’incontro è iniziato qualche minuto fa, poco dopo le 11.
«Non è vero che i fondi dell’assistenza siano stati utilizzati per altro», dice l’assessore alle Politiche Sociali Giuliano Diodati durante l’incontro, «il problema è il contratto scaduto con la cooperativa Polis che gestiva il servizio e che è stato già prorogato più volte. La gara d’appalto è stata fatta a settembre 2015 con 295mila euro, ovvero i fondi che avevamo a disposizione, con una riduzione delle ore.
Entro questa settimana verrà assegnato il servizio con il bando fino al 31 marzo. Saranno 1.215 ore a fronte delle 1.500 di prima ma possiamo estendere le ore per un massimo del 20 per cento arrivando così a 1.460 ore. Con il nuovo appalto poi dal primo aprile ci sarà un nuovo gestore».
Momenti di tensione quando l’assessore Diodati afferma che ogni caso sia stato valutato caso per caso per il taglio delle ore, con associazioni e cittadini che lo smentiscono platealmente.
«Non si può fare questo lavoro basandosi sui dati», dice Paolo Castellucci della Cgil, «ma andando per casa per casa per visitare i malati. A fine 2013 erano 502 le persone assistite, oggi 297. Taglio di quasi il 50 per cento in 2 anni».
«Hanno scatenato una guerra tra poveri», dice Claudio Ferrante di Carrozzine Determinate, «con la corsa a farsi raccomandare. Lidia ha il massimo grado di invalidità e disabilità e le hanno tagliato anche le 5 ore di assistenza settimanale che aveva. Non ha più assistenza dal 16 gennaio e fino al 31 marzo come farà? Dobbiamo smetterla di giocare con la vita delle persone, dobbiamo prendere atto che è un fallimento politico, si tratta di omissione di soccorso, è una questione sanitaria. Non è più accettabile che il budget per le politiche sociali sia stato dimezzato negli ultimi anni».
Si stanno lamentando anche le operatrici del settore sociale, che si sono viste ridurre ore di lavoro e stipendio.