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Prostituzione e rischio contagio da Hiv, 11 arresti della polizia

Prostituzione e rischio contagio da Hiv a Pescara. Sono 11 le persone arrestate, di cui 8 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, questa mattina, martedì 2 maggio, da parte della Squadra Mobile di Pescara.

AGGIORNAMENTO: Video, foto e dettagli del blitz della polIzia. Guarda QUI

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Gli arrestati fanno parte di 5 organizzazioni criminali rumene e albanesi e le accuse sono di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione con un giro di affari di centinaia di migliaia di euro al mese. Insieme alla Squadra Mobile pescarese stanno operando anche quelle di Teramo e Lucca, su indicazione della Procura di Pescara, segnatamente del pm (pubblico ministero) Gennaro Varone e del Gip (giudice per le indagini preliminari) Nicola Colantonio.

Nello specifico, il giro ricostruito, vedeva le prostitute operare nelle zona centrale della città, nei pressi della stazione, e in quella sud, nei dintorni della Riserva Dannunziana. Le indagini, partite lo scorso anno anche grazie alle segnalazioni di un comitato cittadino che si era costituito proprio allo scopo di segnalare l’attività della prostituzione anche nelle ore pomeridiane, hanno consentito, con l’uso anche di intercettazioni telefoniche e servizi antiprostituzione, di ricostruire le zone dove le prostitute operavano.

Quasi tutte già note alle forze dell’ordine e sfruttate da loro connazionali arrestati e condannati per reati specifici.

Cinque i gruppi criminali che sono stati monitorati, eterogenei e autonomi tra loro, 2 di matrice albanese e 3 rumena. Lo scopo di tutti quello di sfruttare in modo permanente e intensivo la prostituzione seguendo accordi prestabiliti che evitavano scontri in strada per non attirare l’attenzione delle forze dell’ordine.

L’attività investigativa ha anche portato alla luce la presenza tra le prostitute, di una donna italiana di 35 anni, già nota alle forze dell’ordine e tossicodipendente, affetta da Hiv ed epatite C, la quale si presume esercitasse l’attività di meretricio nella zona della stazione centrale. Allo scopo di acquisire nuovi elementi che possano accertare potenziali responsabilità della donna relativamente a eventi lesivi connessi alla possibile trasmissione di queste patologie per vie sessuali, l’autorità giudiziaria ha autorizzato la divulgazione di queste informazioni.

Per questa ragione la polizia di Stato, garantendo il totale anonimato, invita chiunque possa essere potenzialmente interessato dal problema, a recarsi negli uffici della Squadra Mobile di Pescara in Questura.