L’approvazione del piano regolatore portuale del porto di Pescara implicherebbe anche la costruzione di una superstrada invece di un parco sul fiume con l’arrivo quindi in città di migliaia di tir al posto delle biciclette nelle piste ciclabili.
A sostenerlo è il Forum Abruzzese dell’Acqua che ha avviato uno studio sul piano regolatore portuale approvato dal consiglio regionale pochi giorni fa. A Pescara arriverebbe una superstrada a 4 corsie sul lungofiume per migliaia di tir, «con quello che ne consegue in termini di scadimento della qualità della vita dei cittadini».
«Una superstrada a raso a 4 corsie dividerà per sempre come una barriera insormontabile la città dalla sponda sud del fiume che sarà trasformata in un nastro di asfalto percorso da auto e mezzi pesanti», fa presente il Forum H2O, «l’impatto sulla qualità della vita è facilmente immaginabile; basti pensare alla questione delle emissioni inquinanti degli autoveicoli. La cosa più drammatica, però, è cosa si perde: è possibile, infatti, uno sviluppo alternativo?».
Il Pp2 previsto dal Comune nel 2012 in effetti aveva progettato in maniera diversa il lungofiume che oggi però si sovrappone alle aree ricadenti nel nuovo piano regolatore portuale. Erano previsti una pista ciclabile che collega il mare fino al Bagno Borbonico, al suo museo, al suo auditorium, tanto verde, riqualificazione degli spazi anche ad uso turistico. Ecco quelle che la sponda sud del fiume potrebbe diventare fino al mare.
«Il confronto», conclude il Forum H2O, «lascia senza parole ed è a nostro avviso impietoso: da un lato cemento, smog, traffico a fare da barriera insormontabile tra la città e il fiume; dall’altro un progetto di riconnessione tra tessuto urbano e sponda fluviale con tanto verde e mobilità a misura di cittadino. Mentre tutte le altre città, anche quelle con grandi porti, cercano di ridurre il traffico nell’area urbana e di riqualificare i waterfront, qui si va nella direzione opposta, promuovendo tir e auto in pieno centro in quella che potrebbe diventare un’area di pregio anche con la riqualificazione dell’ex Di Properzio. Per ora sulla viabilità ha vinto l’idea di chi sembra avere in testa solo bitume, cemento e grandi appalti. Ci piacerebbe conoscere la posizione del nuovo assessore all’urbanistica Civitarese: tra le due opzioni quale sceglierebbe?».
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