Entro poco tempo potrebbe cambiare l’attuale conformazione del porto di Pescara. Proprio oggi infatti, come annuncia il sindaco Marco Alessandrini, il consiglio regionale ha approvato il Piano regolatore portuale dopo circa 50 anni e un duro lavoro che si portava avanti ormai da alcuni anni.
«Seguiremo il documento passo dopo passo», fa sapere il primo cittadino, «come abbiamo fatto fino a oggi, perché l’opera venga realizzata e perché non ci siano più battute d’arresto, in modo che l’economia della pesca, quella legata al turismo e alle origini dello scalo, possano tornare ad esprimersi per l’Abruzzo e per l’Adriatico».
Con l’approvazione del piano regolatore portuale sono stati anche annunciati l’avvio, entro breve, dei lavori per lo sfondamento della diga foranea.
Soddisfatto il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso:
«Si tratta di un provvedimento atteso dal 1967 e riguardante un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo non solo della città ma di tutta la regione, che potrà finalmente dispiegare tutto il suo potenziale attraverso l’escavazione dello scalo, il prolungamento dell’asse attrezzato, la deviazione del porto canale, l’apertura della diga foranea e il dragaggio del fiume».
Non mancano però le polemiche in merito al piano, come sottolinea Domenico Pettinari del Movimento 5 Stelle: «Il centro sinistra in Regione non ascolta gli armatori, compromette la città di Pescara per i prossimi 20 anni e lo fa con una forzatura della Presidenza del consiglio regionale. È così che viene approvato il Piano regolatore Portuale per Pescara: una serie di procedure irregolare, documenti non consegnati né in commissione né in consiglio regionale e una forzatura senza precedenti. Ci hanno impedito di lavorare in commissione perché non ci hanno consegnato nient’altro che una delibera di Giunta. Oggi in consiglio con una forzatura avallata dalla Segreteria di Presidenza ci hanno impedito anche di discutere gli emendamenti. Questa Giunta si è marchiata di un atto forzoso senza precedenti. Hanno approvato un provvedimento violando diverse norme: mancanza parere consiglio superiore lavori pubblici, mancanza del rispetto della norma che istituisce l’autorità di sistema portuale, all’interno del quale doveva essere calato il piano regolatore portuale, ed infine fate passare le singole opere dalla commissione di impatto ambientale (VIA) senza avere una valutazione dell’opera complessiva. È questo il modo di agire di questa Giunta? Sicuramente non è quello che vuole il M5S e non è neanche quello che vogliono gli armatori che hanno presentato un progetto alternativo a questo, che sin dall’inizio, ha dimostrato maggiore fattibilità sia sotto il punto di vista dei costi che dal punto di vista della sostenibilità».