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Porto, l’allarme delle associazioni: «Con la barriera soffolta e l’apertura della diga canale impraticabile»

In base a uno studio di una equipe universitaria allegato a uno dei due progetti riguardanti la realizzazione della barriera soffolta e l’apertura della diga foranea al porto di Pescara, in determinate condizioni del mare «con onde alte 2 metri il porto diventerebbe impraticabile per almeno 175 ore» e nel caso in cui «una mareggiata avvenisse contestualmente ad una piena del fiume Pescara, il mare potrebbe impedire il deflusso delle acque del fiume causando un vero e proprio disastro sulla città».

A sostenerlo sono le associazioni ambientaliste Forum Acqua, Pescara Puntozero e Stazione Ornitologica Abruzzese che lanciano l’allarme sui nuovi interventi previsti al porto di Pescara che «rischiano di far cadere la città dalla padella alla brace a causa dei rischi per la navigabilità e di alluvione».

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«I due progetti», dicono i rappresentanti delle associazioni, «che in realtà rappresentano un intervento unitario che solo un’artificiosa e probabilmente illegittima decisione ha separato sono stati depositati il 19 e il 20 novembre al Comitato Valutazione di impatto Ambientale regionale per la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA. Noi abbiamo presentato per tempo le osservazioni, inviate al Comitato VIA, a vari enti e alla Procura della Repubblica. Lo scorso 4 gennaio, infatti, sono scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini. Ora il Comitato VIA dovrebbe vagliarli ma, incredibilmente, il Provveditorato ha già provveduto all’appalto per entrambi i progetti, con tanto di elaborati. Quello per la barriera soffolta è stato addirittura già aggiudicato a un’azienda (la Mac) lo scorso 16 dicembre mentre il 25 gennaio scadrà il termine per la presentazione delle offerte per quello per la diga foranea».

Secondo le associazioni si tratterebbe di una procedura totalmente illegittima per tantissime ragioni, dal fatto sostanziale in quanto si pone «una pistola puntata alla tempia della Commissione VIA», a quello amministrativo in quanto si è attivata la procedura di appalto, legando la pubblica amministrazione a progetti che non hanno ancora tutte le autorizzazioni.