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Perseguita, minaccia e molesta la migliore amica: le sequestrano profilo Facebook e smartphone

Era convinta che fosse in corso una relazione sentimentale, extraconiugale, tra suo marito e e la sua migliore amica. Per questa ragione, E.S., 53enne donna pescarese ha iniziato una vera e propria condotta persecutoria nei confronti dell’amica con minacce, ingiurie e molestie attuate tramite frequenti e serrate telefonate, invio di messaggi sia sms che in chat e pubblicazioni sul proprio profilo Facebook di messaggi denigratori e diffamatori.

La 53enne è arrivata anche a distribuire, nei dintorni della casa e dello studio professionale della rivale, dei veri e propri volantini diffamatori, riportanti le asserite accuse sul tradimento consumato. Nel luogo di lavoro della vittima, E.S., l’ha anche aggredita fisicamente provocandole lesioni personali, dopo averla afferrata per i capelli e colpita con calci e schiaffi.

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Tali persecuzioni, per le quali la 53enne è stata indagata nello scorso mese di giugno per atti persecutori, avevano ingenerato nella vittima un grave stato di ansia e paura ed un fondato timore per la propria incolumità, tali da costringerla a tornare a vivere con i propri genitori. Allo scopo di impedire il reiterarsi della condotta criminosa, nei confronti della donna era stata anche emessa dal Gip (giudice per le indagini preliminari) una misura cautelare consistente nel divieto di avvicinarsi a tutti i luoghi abitualmente frequentati dalla parte offesa (abitazione, lavoro, luoghi in cui si reca per esigenze ricreative), nonché nel divieto di comunicare con quest’ultima in alcun modo, anche mediante l’impiego di mezzi tecnici. L’indagata era stata inoltre informata del decreto di sequestro preventivo del suo profilo Facebook, che veniva oscurato.

Ma nonostante questi provvedimenti, le persecuzioni non sono terminate. La 53enne ha proseguito ad attentare alla serenità della persona offesa e del marito di quest’ultima, inviando messaggi ingiuriosi e minatori, stavolta utilizzando whatsapp. Per questa ragione, al fine di impedire l’ulteriore prosecuzione del reato, l’Autorità Giudiziaria ha dovuto ordinare il sequestro preventivo, stavolta, di tutti i dispositivi telematici (computer, telefono cellulare e smartphone) in possesso dell’indagata.

Per questa motivazione ieri mattina, venerdì 7 ottobre, la Squadra Mobile ha eseguito l’ordinanza del Gip sequestrando uno smartphone, unico mezzo telematico, per il momento, individuato nella disponibilità dell’indagata.


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