[Pescara]

Omicidio Pescara, la versione dell’ex: un tablet all’origine della tragedia

Emergono i primi dettagli dell’omicidio di Jennifer Sterlecchini, la 26enne uccisa a Pescara oggi, sabato 2 dicembre.
Davide Troilo, ex compagno della vittima, e ritenuto il presunto assassino, è stato infatti interrogato nell’ospedale di Pescara, dove si trova in stato di arresto piantonato dai carabinieri, guidati dal maggiore Massimiliano Di Pietro, dal magistrato Silvia Santoro.
Alla presenza di Davide Antonioli, avvocato difensore d’ufficio, il 32enne, che ha riportato lievi lesioni, è apparso molto scioccato e tremante, e ha deciso di rilasciare dichiarazioni.

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L’avvocato difensore ha infatti riferito quanto dichiarato dal suo assistito durante l’interrogatorio.
Dopo 3 anni di convivenza i due si erano lasciati e lei era tornata dalla madre.
Erano alcuni giorni che si erano allontanati e c’era stato solo uno scambio di messaggi.

Il litigio di oggi sarebbe scaturito per un tablet e un pc che avevano in comune.
Troilo, secondo quanto riferito dall’avvocato, voleva il tablet con il quale lavorava (ha una ditta che si occupa di ascensori), ma lei gli avrebbe risposto di no.

Il 32enne, sempre in base al racconto del legale, sarebbe caduto per una spinta data da lei, dopo essere scivolato a causa della presenza di acqua sul pavimento.
Troilo a quel punto si sarebbe rialzato e l’avrebbe spinta a sua volta.

La 26enne avrebbe preso un coltello dicendo “non ce la faccio più a vivere”. e si sarebbe data un colpo al collo.
La disperazione sarebbe stata causata anche dalla morte del padre che si è suicidato lo scorso anno da un ponte di Ortona.

A quel punto anche l’ex compagno avrebbe preso un coltello e si sarebbe sferrato un fendente al collo ferendosi.
Poi Jennifer lo avrebbe colpito nuovamente all’addome e allora il 32enne le avrebbe tirato un fendente al collo dal basso verso l’alto e altri 2 colpi al corpo.

Infine, dopo il fendente lei si sarebbe accasciata a terra e l’ex sarebbe svenuto.
Anche il presunto assassino ha detto di aver avuto problemi dopo la morte del padre, e che aveva pensato di farla finita.
Durante la colluttazione sfociata in tragedia, lei avrebbe detto “basta con questa vita, non ce la faccio più”.

I due, sempre stando al racconto del legale di Troilo, si erano lasciati perché non andavano d’accordo ma la situazione è degenerata improvvisamente e inaspettatamente.
I rapporti, infatti, non sembravano così deteriorati, prima del drammatico epilogo odierno.
Al 32enne è stato anche sequestrato lo smartphone personale.

PescaraPost

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