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Nuovo mercatino etnico Pescara, approvata delibera per l’area: le reazioni

Importante novità per quanto riguarda il nuovo mercatino etnico a Pescara.
Oggi, venerdì 10 marzo, è stata infatti approvata dal consiglio comunale la delibera sulla realizzazione dell’area da destinare al mercato etnico e dell’integrazione.

Alla seduta erano presenti 16 consiglieri, e la delibera è passata con il seguente risultato:

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  • 13 voti favorevoli,
  • 2 voti contrari,
  • 1 astenuto.

Il “no” alla delibera è stato espresso dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, mentre il centro-destra è uscito dall’aula, lasciando una diffida riferita proprio all’approvazione dell’atto, al sindaco, al presidente del consiglio, e ai consiglieri.
Nel commentare l’esito della giornata, il sindaco Marco Alessandrini ha espresso anche il proprio parere in riferimento ai recenti arresti eseguiti dalla guardia di finanza e relativi al mercato della contraffazione e dell’abbigliamento (vedi dettagli e foto QUI).

Ecco, a tal proposito, l’intervento del primo cittadino di Pescara relativo al nuovo mercatino etnico e alla delibera in questione:

Con questo voto il Consiglio oggi si è impegnato a risolvere una situazione rimasta sospesa per lungo tempo. Situazione che quasi un anno fa, a fronte di una sinergia con le forze dell’ordine e dopo anni di inerzia, questa Amministrazione ha affrontato, facendosi carico di uno sgombero per far cessare le situazioni di illegalità che hanno portato agli arresti di ieri, tollerate, invece, da chi è stato classe dirigente e ha preferito non farsene carico per anni. Arresti che sono frutto proprio delle indagini che ci hanno spinto, allora, ad agire pur in modo doloroso nei confronti della comunità senegalese, che conosciamo da anni e che in tutti questi mesi non si è mai sottratta al dialogo per cercare una soluzione al problema e continuare a lavorare. Io sin dallo sgombero ho detto chiaramente quali erano i timori, che ciò che si era sviluppato in quelle aree era inaccettabile, anche perché coinvolgeva tutta una comunità senegalese che è stata accolta a Pescara da decenni e che qui ha vissuto e fatto studiare i suoi figli fino ad oggi.
Per questo considero la diffida presentata oggi dalla minoranza di centrodestra come uno strano modo di fare lotta politica e di farsi paladini della legalità, senza aver messo in cammino nulla per assicurarla quando era necessario.
La delibera votata va in tutt’altra direzione, che non è quella di riallocare un mercato dell’illegalità, ma di istituire, per la prima volta nella storia di Pescara, un mercato etnico, con merce legale, proveniente da fuori Abruzzo, con operatori sia stranieri che italiani, che abbiano le carte in regola per entrare e le attività limpide e solide per rimanere.
Sarà nostra priorità e cura continuare a fare in modo che quello che si è verificato lì non si ripeta in futuro, che tutte le regole vengano rispettate, a partire da quelle che disciplinano il commercio, ma ad arrivare anche alla sicurezza sui luoghi di lavoro, all’igiene, che dobbiamo realizzare nell’area individuata, ribadendo il carattere inclusivo della nostra città, una qualità che con il voto di oggi si perpetua e va oltre il dato geografico.

Gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno detto “no” alla delibera per collocare il mercatino nel terzo sottopasso della stazione, hanno invece paventato altre possibili soluzioni, manifestando la loro opposizione alla nuova area scelta per il mercato etnico.
Alla luce dell’approvazione gli esponenti pentastellati hanno annunciato che vigileranno sulle attività dell’amministrazione e che si attiveranno affinché vengano svolte le verifiche periodiche necessarie al rispetto della normativa riguardante pubblica sicurezza, ordine pubblico, condizione igienico-sanitarie, rispetto dei regolamenti comunali e della legalità.
Questo, a tal proposito, il commento di Enrica Sabatini:

La nostra proposta di inserire i commercianti in regola nei mercati esistenti o in mercati sperimentali aperti a tutti e che venne approvata nel 2015 anche dal consiglio comunale, è stata oggi disattesa dal centrosinistra che ha delegittimato così la decisione dell’organo di governo consiliare cittadino. E con ben 18 mesi di ritardo, la Giunta Alessandrini, non solo ha violato l’impegno preso, ma ha deciso di spendere ben 250 mila euro di soldi pubblici di un ente in predissesto, per la scelta sbagliata.

Queste invece le parole della consigliera M5S Erika Alessandrini, che ha fatto riferimento all’operazione “Bazar” delle fiamme gialle:

In 22 anni di amministrazioni di destra e di sinistra, c’è stato un insediamento nella nostra città rispetto al quale sono emerse decine e decine di violazioni su autorizzazioni di vendita, sui requisiti di legalità e sulle condizioni igieniche sanitarie a tal punto che l’amministrazione è stata costretta dal Prefetto ad effettuare lo sgombero per un’area che si è scoperto, oggi stesso, essere acclarata come un nodo strategico e sensibile di un sistema di malaffare dietro al quale gli inquirenti sospettano la presenza della camorra.

Le consigliere pentastellate concludono sostenendo che:

La scelta di spostare la medesima area mercatale destinata alla vendita di prodotti etnici a pochi passi dal luogo oggetto delle indagini, e per giunta in un sottopasso della stazione, è rischiosa prima ancora che inefficace rispetto alla necessità di sradicare un sistema di illegalità ormai cronicizzato ed evidente e rappresenta una decisione profondamente sbagliata perché non garantisce l’integrazione e la dignità degli individui ponendoli in una sede squalificante per qualsiasi operatore commerciale, perché risulta fallimentare nel rapporto costi-benefici e perché non supportata da alcuna regolamentazione di tempi e strategie di verifica e controllo su lavoro, sicurezza e legalità.