Sono 353 a oggi, lunedì 21 settembre, i migranti in fuga dai loro Paesi ospitati in diverse strutture di Pescara e di altri centri della provincia.
Sessanta sono ospitati a Montesilvano nell’hotel Ariminum, 105 dalla Caritas, 38 a Città Sant’Angelo nell’albergo Torre del Moro, 44 nella Cascina a San Donato, 66 dagli Asp e 40 dall’Oasi di Penne. Migranti sono presenti anche a Caramanico Terme.
Per la maggior parte provengono da Siria, Eritrea, Senegal, Ghana e Nigeria.
Sulla scia di quanto già avvenuto in altri Comuni del Pescarese, questa mattina, è stato firmato un protocollo di intesa tra Prefettura, Comune, Caritas e la cooperativa Eta Beta che permetterà agli immigrati di essere impiegati per lavori socialmente utili.
In sostanza i migranti che vorranno, potranno firmare un contratto di volontariato ed essere utilizzati per lavori di vario tipo in città, dallo sfalcio delle erbe alle piccole manutenzioni. Caritas ed Etabeta si occuperanno di fare da tramite tra gli immigrati e il Comune anche per indirizzarli al meglio in base alle loro competenze.
I migranti, come conferma don Marco Pagniello della Caritas, giù aiutano nello svolgimento di svariate attività quotidiane. Daniele Fabrizi di Eta Beta ricorda come vengano frequentati corsi di italiano per l’alfabetizzazione e corsi di piccolo artigianato.
L’obiettivo del protocollo è quello di favorire l’integrazione.
«Quello dell’accoglienza è un atto di grande sensibilità che gli italiani stanno dimostrando», sottolinea il Prefetto Vincenzo D’Antuono, «perché attraverso l’accoglienza passa anche l’invito a vivere secondo le regole di chi apre le braccia. Riteniamo che l’integrazione sia un percorso da fare, perché così si riescono a recuperare volontà e forze di quanti vogliono davvero inserirsi nel nostro contesto. Quello che stiamo vivendo è un problema epocale che non riguarda solo un unico Paese, ma li coinvolge tutti. Mi piace sottolineare e ringrazio la comunità che si rende disponibile a tali percorsi di accoglienza, che aprirsi è un modo per conoscere l’altro e far conoscere all’altro le regole e il modo di vita del Paese in cui si approda. Uno scambio fondamentale per il futuro».
«Pescara», dice il primo cittadino Marco Alessandrini, «non si tira indietro nell’accogliere e alla luce dei dati sulle presenze nelle strutture di accoglienza che ricadono nel nostro territorio, abbiamo pensato che favorire una prima integrazione di quanti vogliano mettersi a disposizione della comunità che li ospita fosse un buon viatico per il futuro inserimento sociale, civile e culturale di quanti resteranno in Italia».
Infine uno dei problemi principali riguardo al tema immigrazione è quello del tempo di permanenza dei migranti perché quelli presenti nella nostra provincia fanno riferimento alla commissione di Ancona e per questo motivo i tempi si allungano. Il Prefetto però annuncia un rafforzamento e una collaborazione anche da parte della Prefettura di Pescara per smaltire i tempi.
D’Antuono, che andrà in pensione dall’1 ottobre, ha anche annunciato che fino alla nomina del nuovo Prefetto sarà la sua vice Paola Iaci a svolgere le funzioni di vicario.