Ha davvero dell’incredibile il caso dell’albero piantato fuori dall’aiuola (o forse l’aiuola costruita senza il tronco all’interno) in via De Nardis, ovvero il tratto di riviera sud che va da piazza Le Laudi fino quasi all’incrocio con via Cesare De Titta.
L’albero in questione è l’unico che non rientra nel quadrato dell’aiuola, ma resta di diversi centimetri al di fuori. Una svista che ha davvero dell’incredibile, anche perché non si comprende quale sia stato il primo errore. Ovvero se sia stato piantato l’albero fuori dalla sede dell’aiuola o se questa sia stata installata anche se il tronco restava al di fuori.
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Oltre a questo, i residenti della zona lamentano anche altre due problematiche: la prima riguarda i rami degli alberi ad alto fusto che non vengono potati da tempo finendo a ridosso delle case; il secondo è inerente la toponomastica della strada. Infatti in passato via De Nardis arrivava fino all’incrocio con via De Titta, ma da diversi anni non è più così. Via De Nardis adesso termina in corrispondenza dell’ultimo stabile prima dell’incrocio, diventando così improvvisamente lungomare Papa Giovanni XXIII.
«Un albero piantato fuori dall’aiuola è un’immagine grottesca», dice l’assessore al Verde Laura Di Pietro, sicuramente inaccettabile per una città come Pescara. Questo errore grossolano, però, ha “radici” profonde, anzi, d’altri tempi, dato che la foto si riferisce a uno stato che si protrae da più di dieci anni (e il degrado in cui versa l’aiuola stessa ne è la riprova) e, di conseguenza, non è certamente imputabile a questa amministrazione. Che, al contempo, non ci sono dubbi, ha però il dovere di risolverla. A tal proposito, non appena sono stata nominata assessore ho subito preso in esame la questione, dato che mi era già stata segnalata da altri cittadini e oggi posso tranquillizzare i residenti del quartiere, dato che il problema sarà risolto entro ottobre».
Nel prossimo mese, infatti, periodo più propizio per la piantumazione di nuovi alberi, nell’aiuola oggi vuota sarà collocato un nuovo albero da parte di un privato cittadino, che non solo ha adottato l’aiuola, ma si è anche fatto carico di porre rimedio all’errore commesso anni fa. Lo stesso privato ha, inoltre, preso in affidamento ben dieci alberature con relative aiuole, assicurando che si occuperà di potatura, spollonatura e manutenzione.
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