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Lavori in pineta a Pescara: dettagli, costi e tempi riqualificazione Riserva dannunziana [FOTO]

Lavori nella pineta riserva Dannunziana di Pescara.
“Greenways dannunziane”, questo il nome del progetto con il quale a febbraio il Comune ha preso parte all’Avviso Pubblico Regionale POR FESR Abruzzo 2014-2020.
Per guardare le foto clicca sull’immagine qui di seguito:

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Nello specifico “Greenways dannunziane” il progetto con cui lo scorso 20 febbraio il Comune di Pescara ha partecipato all’Avviso Pubblico Regionale POR FESR Abruzzo 2014-2020 – Asse VI – Tutela e valorizzazione delle risorse naturali e culturali – Linea d’azione 6.6.1, punta a rendere la riserva più aperta, particolarmente per i visitatori con disabilità e che consentirà una riqualificazione anche ambientale dell’area verde, accorciando ancora di più le distanze con i tesori naturalistici e paesaggistici che la storica “Pineta” contiene, senza nuocere al suo delicato ecosistema.

Il progetto è stato approvato in data 3 maggio 2017 e appaltato alla Ipomagi Srl di Roma e alla ditta Mareta di Francavilla, prevede interventi per un importo totale di 315.000 euro che si svolgeranno in 120 giorni.
Queste le parole del sindaco Marco Alessandrini:

“Questi interventi consentiranno alla Riserva di rendere più fruibili le zone aperte al pubblico. E’ necessario promuovere questo luogo che è speciale proprio in quanto riserva, una delle poche in Italia ad essere situate all’interno di una città. Conoscerla meglio significa farsi parte di una maggiore tutela del suo patrimonio verde. Un cammino in tal senso è già iniziato, perché la Riserva ha un centro visite e all’attivo un progetto ancora in corso affidato alle cooperative Il Bosso e Majambiente che nei mesi scorsi hanno portato avanti con grande competenza ed entusiasmo, un’intensa attività di conoscenza e laboratori di educazione ambientale con tutte le scuole cittadine, attività che vanno avanti anche d’estate, come attesta il calendario di seguito”.

il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici e Verde Antonio Blasioli has fornito alcuni dettagli sul progetto:

“Il progetto è stato approvato in data 3 maggio 2017 e prevede interventi per 315.000 euro, con un ribasso del 29 per cento e che si svolgeranno in 120 giorni.Cominceremo però dalla manutenzione di tutta la rete idrica della Riserva, nei comparti 2, 3 e 4, cioè i comparti oggetto dei lavori. Chiuse da qualche mese l’Aca ci ha riconsegnato l’intera rete idrica, per cui sarà il Comune ad effettuare la manutenzione di oltre un chilometro di rete e proprio per tutelare l’assetto della Riserva, cercheremo di effettuare questi lavori con degli “spingitubi”, quindi evitando il più possibile di scavare. Terminato questo lavoro la Asl e l’Aca valuteranno la qualità dell’acqua e i fruitori abituali del parco, che sono oltre un migliaio a settimana, fra chi fa sport e i bambini, potranno bere nuovamente all’interno della Riserva. Ci tengo inoltre a sottolineare altri importanti lavori: verrà sistemato il ponticello di legno sopra il canale del comparto 2, è un struttura che è nel cuore di tutti i pescaresi, dove anch’io da bambino giocavo ed è interdetto da qualche mese, verrà risistemato, come pure i giochi presenti nel parco, così i servizi igienici a cui verranno cambiati i sanitari e ritinteggiati, ma soprattutto nell’ottica di una maggiore fruibilità e conoscenza della riserva, saranno realizzati percorsi sensoriali per non vedenti e non udenti, oltre all’utilizzo di 4 auto elettriche che saranno prelevabili all’Aurum e a cui saranno dedicati percorsi particolari per consentire l’ingresso in riserva anche dei disabili”.

Questo il commento dell’assessore Paola Marchegiani:

“Puntiamo a rendere più inclusiva la Riserva, tutelandone, però, la speciale natura. Il nostro polmone verde non è un parco ed ha zone che sono sempre interdette alla fruizione e vietate al pubblico, perché le specie che ospita possano conservarsi e continuare a crescere. Cosa questa che è necessario valutare sia nella manutenzione che nella riqualificazione e che spiega la presenza di rovi e la scelta, condivisa con studiosi e ambientalisti, di effettuare interventi di manutenzione non distruttiva del suo ecosistema ambientale, che è nostro dovere tutelare. I lavori in corso servono a renderla maggiormente fruibile nelle aree aperte, in modo consono alla tutela che una riserva richiede e a riqualificarla. La parola chiave di tutto il progetto, come detto, è “inclusività”, sia nel senso logistico che sociale. Nel primo senso la Riserva viene inclusa negli itinerari cicloturistici della regione e dei circuiti nazionali, ma inclusiva lo diventerà di più anche dal punto di vista umano e sociale, perché abbiamo dedicato particolare attenzione all’abbattimento di ogni tipo di barriera per l’inclusione di soggetti con disabilità. L’iniziativa permetterà a tutti di fruire del patrimonio naturalistico, migliorandone l’accessibilità, non solo motoria, ma anche sensoriale e percettiva, attraverso itinerari e percorsi didattici, naturalistici e sensoriali. E’ un patrimonio di tutti dobbiamo tutelarlo e viverlo rispettandone la natura”.

Gianni Melilla, promotore della legge di istituzione della Riserva dannunziana:

“Sono qui per testimoniare sostegno al Comune in questa azione di riqualificazione della Riserva, sono convinto che questo sia il migliore biglietto da visita che Pescara può dare a chi entra da sud a questa città. Quando abbiamo deciso di tutelare l’allora Pineta è stato perché era l’ultimo lembo di 36 ettari di una enorme macchia mediterranea che un tempo si sviluppava per decine di chilometri lungo la costa. Ce ne rimanevano 36 ettari, preda di un’aggressione sistematica: c’erano discariche abusive, costruzioni faraoniche, degrado e prostituzione a tutti i livelli tutto il giorno e c’erano i bisonti della strada che entravano in pineta, calpestando questo sedime su cui passava prima la Nazionale Adriatica. Con Allora abbiamo salvato questi 36 ettari con una legge regionale che ha posto dei limiti, dei vincoli che sono e restano sacrosanti. Non solo non mi pento, ma lo rifarei migliaia di volte: salvammo l’ultimo lembo della nostra macchia mediterranea, insieme ad un altro progetto che era quello di recuperare l’Aurum, qui vicino che era un rudere. Insieme alla riserva abbiamo trovato i fondi per ristrutturarlo e riconsegnarlo alla città, com’è accaduto”.

Il progettista Piero Pandolfi ha invece illustrato ulteriori specifiche sul progetto:

“Verrà adeguato l’esistente ad una fruibilità diversificata. Diversi temi unificheranno i comparti con un filo conduttore anche cromatico che avrà come terminale il Centro visite, all’Aurum e consentirà al visitatore di scegliere il suo percorso, contrassegnato da 10 tappe di valore, ad ognuna una postazione con QR-Code illustrerà le particolarità del luogo e darà informazioni. Azzurro il colore della mobilità protetta, arancio per percorsi salute e podistici, rosso per quello ciclabile e verde per percorsi naturalistici. Fra l’altro: i comparti ospiteranno un piccolo anfiteatro con pedana in legno per eventi culturali e musicali; verrà adeguata con materiali sostenibili la pavimentazione esistente dei percorsi, al fine di agevolare la mobilità protetta; i manufatti deteriorati saranno recuperati e riqualificati, compresi arredi, tavoli e ponticello pedonale che attraversa il canale nel comparto 2, che sarà rimosso e sostituito; verrà effettuata la manutenzione degli ordinari corpi di fabbrica, con il rifacimento totale dei servizi igienici e delle staccionate dove necessario; verrà adeguata e implementata la cartellonistica dei vari percorsi con indicazione delle vie di accesso ai comparti 2-3-4, gli arredi e i giochi”.